Ospedale, chiude pure Otorino. Sospesi i ricoveri a Medicina? Allarme della Cgil -
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Ospedale, chiude pure Otorino. Sospesi i ricoveri a Medicina? Allarme della Cgil

Ospedale, chiude pure Otorino. Sospesi i ricoveri a Medicina? Allarme della Cgil

Se non è questa smobilitazione. La rifunzionalizzazione è sinonimo di smembramento all’ospedale di Giarre.  Cgil Sanità già da tempo denuncia la grave situazione sanitaria che si sta venendo a determinare nel Distretto sanitario di Giarre, più recentemente, a seguito della adozione della  Delibera n°664 dell’ASP di Catania e adesso, come da previsioni – si legge in una nota – “la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale di Giarre significa, di fatto, la chiusura del presidio”.

“Già da ieri sabato 2 maggio – evidenzia un comunicato sindacale – il reparto di Otorino ha trasferito l’attività chirurgica presso il P.O. di Acireale, il reparto di Medicina, invece,  avrebbe addirittura sospeso i ricoveri, e il fatto trova conferma dalla predisposizione dei turni di servizio per il personale infermieristico che, a decorrere da oggi domenica 3 maggio, non prevede turnazione notturna e quindi – sostiene la Cgil – non si presumono più ricoveri a partire da quella data”.

“La grave responsabilità di ciò che sta accadendo è di tutti quei soggetti istituzionali che hanno predisposto è condiviso gli atti di un processo di rimodulazione che è partito malissimo ed arriverà peggio, soprattutto per i cittadini di questo territorio”. Non ha dubbi Cgil Sanità: si sta mettendo realmente  a rischio la salute della gente con scelte che non sono affatto consequenziali a garantire il supporto necessario dei servizi dismessi.

Oltre a disattendere in maniera grave quanto previsto dalla stessa delibera, in cui non si parla di chiusura dei reparti esistenti. La Cgil pertanto, chiede alle istituzioni preposte che venga annullato l’atto deliberativo n. 664 del 20 aprile scorso, adottato dell’Asp, considerato che, a tutt’oggi, nessun processo di rimodulazione ospedaliera è stato avviato in Sicilia, in considerazione anche da quanto affermato dalla commissione sanità Regionale rispetto ai due anni di tempo per raggiungere gli standard di qualità ed efficienza previsti dal piano regionale, ma – conclude la nota della Cgil – soprattutto affinché tutto sia fatto con tempi e modalità nel pieno rispetto della tutela reale della salute dei cittadini”.

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