Direttore Asp 3 Grossi: “clima teso a Giarre” -
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Direttore Asp 3 Grossi: “clima teso a Giarre”

Direttore Asp 3 Grossi: “clima teso a Giarre”

grossi“È un episodio increscioso che si commenta da solo”. È il commento a caldo del direttore generale dimissionario dell’Asp 3, Ida Grossi, dopo i fatti avvenuti all’ospedale Sant’Isidoro (leggi Ospedale: muore una donna. I parenti picchiano il medico reperibile) con il secondo decesso in poco meno di una settimana dall’avvio della rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero di Giarre.  “Comprendo il dramma vissuto dai familiari – dice la Grossi – ma nulla giustifica l’aggressione fisica e gli atti seguenti. Avvieremo, com’è dovuto, le opportune verifiche per approfondire i fatti. Esprimo tuttavia la mia preoccupazione per un clima che si sta facendo sempre più teso attorno all’Ospedale di Giarre e che mina alla radice il rapporto di fiducia fra operatori e cittadini”.

Un clima quello descritto dal direttore generale destinato a surriscaldarsi: Consiglio comunale e associazioni si stanno mobilitando per denunciare quanto sta accadendo all’ospedale di Giarre dopo la chiusura del Pronto soccorso. Alla vigilia del decesso della 67enne di Giarre, vittima di un presunto caso di malasanità, era stata la Cgil, all’indomani dell’annuncio del direttore generale Grosi di lasciare, dopo appena tre mesi la guida dell’Asp 3, accettando il nuovo incarico dirigenziale di Asti, a muovere le prime pesanti accuse.

“Anche se consentite dalla normativa – scriveva in una nota Cgil Fp Sanità – le dimissioni del direttore generale Grossi, si ascriverebbero come atto di grave irresponsabilità considerato che, a distanza di soli tre mesi dal suo insediamento, farebbero ripiombare l’Asp 3 di Catania nel caos amministrativo e gestionale”.

ospedale3Secondo l’organizzazione sindacale “in questi pochi mesi, il direttore generale Grossi, ha adottato gravi provvedimenti che hanno determinato l’amputazione di servizi delicati e importanti per i cittadini, come quelli relativi all’ospedale Sant’Isidoro di Giarre, che imponevano di essere governati e gestititi da chi si era assunto la responsabilità”. A distanza di pochissimi giorni dalla chiusura del Pronto soccorso giarrese – conclude la nota sindacale – oltre alle gravi ricadute sulla popolazione costretta a migrare in altri ospedali, si registrano gravi disservizi all’interno della struttura per i pochi reparti rimasti dove, comunque, vi sono dei ricoverati, per il semplice fatto che mancando il medico di Pronto soccorso, non vi e’ di fatto un punto di riferimento per eventuali urgenze”.

Intanto la Commissione consiliare sull’ospedale presieduta da Tania Spitaleri è in pieno fermento e si annunciano a breve iniziative forti per sensibilizzare l’opinione pubblica dopo la chiusura del reparto di Otorino e la presunta  sospensione dei ricoveri,  provvedimento che trova riscontro dalla predisposizione dei turni di servizio per il personale infermieristico che, a decorrere da ieri domenica 3 maggio, non prevede turnazione notturna e quindi non si presumono più ricoveri a partire da quella data.

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