Giarre oggi compie 200 anni. Auguri. Grazie. Prego. Ma è un compleanno triste per svariate ragioni. Intanto per quei 11 milioni di euro di debiti che incombono sulla festa. E poi, perché, a giudicare dalle reazioni nessuno dei consiglieri, quelli in carica e quelli delle precedenti consiliature, intendono assumersi le proprie responsabilità sul default creato. Risultato tangibile: pagano, come sempre, i cittadini; gli stessi che, tirati per il bavero, danno il voto alle stesse persone. Vuoi perché è il loro medico di fiducia; vuoi perché un favore è sempre un favore. E poi perché ai giarresi, diciamolo, piace reiterare gli errori. Purtroppo consapevolmente. La festa dicevamo. Cosa abbiano da celebrare quando gli stessi consiglieri comunali, in larga parte della maggioranza, calpestando la storia della città, hanno disertato la seduta solenne del Consiglio celebratasi all’aperto, nel recuperato cortile del Municipio? Una vergogna da ricordare per i prossimi 200 anni almeno.
E poi le clamorose assenze di tanti rappresentanti istituzionali. Mancavano i sindaci del recente passato, tranne Giuseppe Toscano, che è stato il primo sindaco scelto per volontà popolare, per il resto: il vuoto assoluto. Mancava l’ex sindaco Teresa Sodano, rimasta in carica per ben 10 anni. Assente. La sedia era desolatamente vuota. Evidentemente sarà stata assalita dal senso di colpa per quei debiti milionari che stanno adesso assediando il sindaco Bonaccorsi. Pensandoci bene, in effetti, con quale faccia poteva presentarsi in un luogo pubblico, dopo la scoperta di imbarazzanti altarini? Assente persino l’assessore in carica Giovanni Finocchiaro. Qualche ingessatura, evidentemente, avrà avuto la priorità su tutto.
E ancora: assenti i dirigenti comunali. Alla faccia della gratitudine. Primo fra tutti il Ragioniere generale Letterio Lipari. Un dirigente invisibile e soprattutto introvabile. Due processi rischiano di saltare per via di quei difetti di notifica originati dalla sua irreperibilità. Trovano il dna di Bossetti (omicidio di Yara Gambirasio, ndr) tra migliaia di persone e non si riesce a trovare Lipari che, notoriamente trascorre 12 ore al giorno nel palazzo di viale Federico di Svevia. Analogamente non si riesce a notificare un atto, che sia uno, persino al rag. Salvatore Trischitta, anche lui, evidentemente, inghiottito dalla terra.
Assenti oggi i dipendenti comunali, al netto di portantini, appendiniMan, cerimonieri, grand’Ufficiali, assistenti vari e componenti del “cerchio magico”, gli impiegati hanno approfittato per trascorrere un lungo ponte alla faccia del bicentenario. E poi le assenze delle associazioni. Dov’era la Confcommercio? La rete delle associazioni? Tutta questa gente, sempre pronta a puntare il dito, questa mattina, dov’era? E infine. Dov’erano i giarresi? Certo, valli a capire i giarresi. Apatici come sono, avevano altro cui pensare. La festa? Per chi e per cosa? Meglio piangersi addosso. Sparare a zero spingendo le dita come forsennati sulle lettere di una tastiera di computer. Sempre pronti a criticare, senza però mai metterci la faccia. Delegando sempre gli altri.
Festeggiare allora cosa? Nessun dubbio: la nostra inettitudine!
Mario Previtera