Per Alfio Cantarella, conclamato professionista etneo della ristorazione (è originario di Giarre, ma è residente e felicemente sposato a Castiglione di Sicilia ed insegna all’Istituto Superiore Alberghiero “Enrico Medi” di Randazzo), è questo un periodo “agrodolce”. Continua, infatti, a fare incetta di riconoscimenti e gratificazioni professionali, ma pure lui, da insegnante, avverte un certo malessere per la riforma della pubblica istruzione che intende attuare il Governo Renzi.
«Altro che… tre mesi di ferie all’anno!», dichiara Cantarella con una certa irritazione. «La gente – tiene a sottolineare il docente – ci “invidia” per questo motivo, non sapendo che, specie noi che insegniamo negli istituti alberghieri e per il turismo, lavoriamo pure nei mesi estivi. Quest’anno, ad esempio, saremo impegnati con gli stage sino al 10 agosto, per poi rientrare in servizio qualche settimana dopo. Ed essendo questo l’anno dell’Expo, potrebbe pure capitarmi di dover accompagnare a Milano una delegazione dei nostri studenti. Sono tutte cose che ho sempre fatto e che continuo a fare con sommo piacere, ma non mi va più di sentir dire che noi insegnanti lavoriamo meno degli altri pubblici impiegati. In questa riforma della scuola, di cui tanto in questo periodo si parla, vorrei quindi che chi di dovere tenesse in considerazione questo tipo di virtuose realtà educative, dove il docente sacrifica la famiglia e la propria vita privata anche nei mesi che tradizionalmente, nel nostro ambito lavorativo, venivano dedicati alle ferie».
In effetti, ci siamo occupati spesso delle iniziative cui Alfio Cantarella ed i suoi studenti partecipano con successo fuori dalle aule scolastiche perché mossi da autentica passione e dalla voglia di crescere professionalmente, magari collaborando con autorevoli organizzazioni di categoria nell’ambito della ristorazione, quali l’Amira e l’Aibes.
Nei giorni scorsi, ad esempio, Olga Proietto e Rosanna Mancani, allieve della quarta classe (ad indirizzo enogastronomico – sala) dell’I.I.S.S. “E. Medi” di Randazzo, dopo un’accurata preparazione durata cinque mesi, sono state iscritte dal prof. Cantarella e dal suo collega Salvatore Cacciola alla dodicesima edizione dell’“Etna Cocktail Competition”, svoltasi presso l’I.P.S.S.A.R. “G. Falcone” di Giarre con il coordinamento del docente Rosario Zappalà. E la brontese Mancani, con l’“artistico” caffè da lei preparato ispirandosi al vulcano Etna, ha tenuto alto il nome dell’Alberghiero randazzese, guidato dalla dirigente scolastica Franca Miano, classificandosi al primo posto della categoria “After Dinner”.
E, sempre qualche giorno fa, lo stesso prof. Cantarella è stato “celebrato” nella ridente cittadina tirrenica messinese di Gioiosa Marea, dove l’Unione Pizzaioli di Sicilia (U.P.S.) lo ha insignito di un meritatissimo “Premio alla Carriera”, consegnatogli dopo una brillante prova di velocità, in occasione della quale il professionista e docente della ristorazione etneo ha preparato una pizza da lui ideata (a base di pesto di finocchietto selvatico, gambero tigrato, ricotta fresca e poco pomodoro) e denominata “Suocera”, «in quanto – spiega Alfio Cantarella – quel giorno erano con me mia moglie e sua mamma, le quali non mi avevano mai visto gareggiare; così ho pensato a questa particolare “dedica” alla nonna dei miei figli. E dire che alla manifestazione di Gioiosa Marea ero stato invitato per assolvere al ruolo di giudice di gara; ma, una volta arrivato lì, ho preferito mettermi in gioco anch’io proprio perché i miei familiari erano curiosi di assistere a questo mio tipo di performance. Alla fine sono stato enormemente gratificato dalla “Spiga d’Oro”, ossia il premio alla carriera che, in tale occasione, gli amici e colleghi dell’U.P.S. hanno voluto assegnarmi».
Rodolfo Amodeo
FOTO: Rosanna Mancani in gara all’Etna Cocktail Competition, il suo artistico caffè guarnito con l’Etna ed Alfio Cantarella