La scuola che vorrebbero gli artigiani dell’Ula-Claai di Giarre

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Ula-Claai sul mondo della scuola, sulla riforma della stessa e sulle aspettative ed i progetti che artigiani ed imprenditori nutrono nei confronti di una “buona scuola” nonché sulle positive ricadute che potrebbe avere sui giovani e sul loro inserimento nel mondo del lavoro.

«Da tempo seguiamo con interesse l’evolversi del Ddl “La buona scuola” e l’acceso dibattito che ne è scaturito, cercando di comprendere le motivazioni della contestazione da parte di insegnanti e precari. Il nostro interesse verso una “ottima” scuola non è dettato dall’appartenenza al mondo dei docenti o dei precari, né tanto meno dei dirigenti, ma dal fatto che siamo convinti che la scuola necessita di un miglioramento sia sotto il profilo formativo, culturale e pedagogico, che tenga conto di una società sempre in evoluzione e in espansione.

Noi crediamo che una Paese si misuri principalmente dalla qualità della sua scuola, dal tipo di preparazione che trasferisce alle future generazioni, tenuto conto che debbono misurarsi con una società globalizzata. Numerose sono stati negli ultimi tempi i tentativi, attraverso le diverse riforme, Berlinguer, Moratti, Gelmini, di mettere la scuola italiana al passo con le migliori scuole Europee. Purtroppo i fatti ci dicono che a tutt’oggi tali tentativi non hanno dato l’esito sperato.

Forse è la volta buona? Che il Governo, il mondo scolastico, i precari ed i sindacati riescano a trovare finalmente una strada, la più condivisa possibile, che conduca verso una scuola che sia davvero buona!

Fra le innovazioni che si vogliono mettere in campo vi è anche l’alternanza scuola lavoro (già presente nelle precedenti riforme). Questo è un argomento che coglie l’attenzione del mondo imprenditoriale ed in particolare quello artigianale. Difatti l’Ula-Claai di Giarre, con il progetto Minerva, da anni dà il suo innovativo contributo pedagogico e didattico mirato allo sviluppo della cultura del lavoro nella scuola, partendo dalla scuola di base, convinti che sia la via maestra per dare ai giovani l’approccio e, successivamente, le competenze e le conoscenze necessarie per guardare il futuro con maggiore ottimismo.

Auspichiamo che una buona scuola tenga conto dell’importanza dell’educazione alla cultura del lavoro immettendola come materia nei curricoli scolastici, in modo da creare un percorso che dia al giovane la possibilità di far emergere e sviluppare le sue attitudini, conoscere le opportunità del mondo del lavoro (in primis del territorio) e acquisire le competenze e le conoscenze spendibili nel mondo del lavoro.

Mentre nelle scuole secondarie superiori, occorre attivare le “botteghe scuola” utilizzando la competenza, l’esperienza e la professionalità degli artigiani, che hanno il titolo di maestro artigiano, creando così un percorso che parta dalle scuole primarie per arrivare agli istituti professionali e, perché no, anche all’Università? In tal modo si darebbe la possibilità ad alunni e studenti che volessero liberamente scegliere un percorso scolastico orientato all’artigianato e all’imprenditoria ad esso collegato, di effettuare un cammino che li accompagnerebbe per tutto l’iter scolastico, evitando la discrezionalità di questo o quel dirigente.

Noi dell’Ula-Claai con il progetto Minerva abbiamo già sperimentato con le scuole questo percorso ed i risultati sono stati lusinghieri sia nei giovani sia nel corpo docente che nel mondo imprenditoriale. Il giovane oggi è alla ricerca del lavoro, non di sussidi che mortificano la creatività dell’individuo e non danno nessuna sicurezza per il suo futuro. Oggi il giovane che vuole immettersi nel mondo del lavoro globalizzato deve avere quelle indispensabili cognizioni teoriche e pratiche richiesti dal mercato.

Le botteghe scuola nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro rispondono appieno a queste esigenze permettendo al giovane di coniugare “sapere e saper fare”, “teoria nella scuola, pratica nelle botteghe artigiane” luogo in cui il giovane può esprimere la sua fantasia, il suo estro, la sua creatività, le sue doti di imprenditore, sotto la sapiente guida del maestro artigiano. Ecco cosa ci aspettiamo da una buona scuola.
Ecco il motivo del nostro interesse verso la scuola: vedere il mondo artigiano come una risorsa, come una straordinaria opportunità. Il nostro “sogno”: rendere più appetibile il mondo artigianale nelle scuole, nei giovani, nelle famiglie. Creare un futuro maestro artigiano o un imprenditore preparato in grado di competere con maggior cognizione in un mondo politico ed economico sempre più esigente, sempre più globalizzato. Questo chiediamo ad una buona scuola.

Questa la nostra sfida. Qui il nostro futuro».

Associazione Ula Calai Giarre