Almeno per l’anno in corso, l’entrata in vigore della “famigerata” nuova indennità di disoccupazione, denominata “Naspi”, è stata rinviata. Esultano i lavoratori del comparto turistico, che sarebbero stati fortemente penalizzati dalle innovazioni apportate ai criteri di erogazione del sussidio. Nostra intervista a Mario Ianniello, consigliere provinciale della Fisascat-Cisl di Messina, in prima linea nella “battaglia” culminata nell’efficace manifestazione nazionale di protesta dello scorso 15 aprile
La “lieta novella” era nell’aria da tempo, ma adesso è una certezza in quanto ufficializzata dalla circolare (la n. 94 dello scorso 12 maggio) con la quale l’Inps ha stabilito che “il trattamento ed i criteri per l’erogazione dell’indennizzo di disoccupazione per l’anno 2015 restano identici a quelli degli anni precedenti”. Ciò significa, in altre parole, che la “famigerata” Naspi, ossia la nuova indennità di disoccupazione prevista dal “Jobs Act” del Governo Renzi, è stata, almeno momentaneamente, “congelata”.
A tirare un sospiro di sollievo sono soprattutto i lavoratori del comparto turistico in quanto i loro contratti solitamente stagionali non consentono, sulla base della nuova disciplina, di poter totalizzare i mesi necessari (almeno otto) a poter beneficiare della Naspi nei rimanenti mesi di disoccupazione.
Allo slittamento a data da destinarsi dell’entrata in vigore dell’“odioso” sussidio (i cui criteri d’accesso dovrebbero nel frattempo essere opportunamente riveduti e corretti dal legislatore), si è giunti grazie alla mobilitazione nazionale dello scorso 15 aprile indetta dalle organizzazioni sindacali di categoria, tra cui la Fisascat-Cisl che ha avuto il merito, attraverso la sua segreteria provinciale di Messina, di far accendere i riflettori su un’area territoriale dove il lavoro stagionale nel settore turistico costituisce una delle principali fonti di reddito: Taormina, infatti, è stata una delle tre piazze, insieme a Roma e Milano, che ha ospitato la megamanifestazione di protesta contro la Naspi.
Non nasconde la propria soddisfazione Mario Ianniello, “storico” sindacalista di Giardini Naxos ed attuale consigliere provinciale della Fisascat-Cisl di Messina, cui abbiamo rivolto qualche domanda al riguardo.
– La manifestazione nazionale dello scorso 15 aprile, nella quale la capitale siciliana del turismo ha avuto un ruolo da protagonista, ha dunque sortito l’effetto sperato?
«Diciamo che, almeno per il 2015, si è trovata una soluzione. Ma questo significa che sulla questione Naspi le organizzazioni sindacali nazionali devono continuare a pressare il Governo per far sì che per gli anni successivi si trovi una soluzione definitiva, che possa essere la migliore per tutti i lavoratori».
– Cosa intende fare, nel frattempo, la Fisascat-Cisl di Messina per quanto riguarda il territorio provinciale di sua competenza?
«Al riguardo c’è tantissimo da fare, perché nei comprensori jonico e tirrenico della provincia peloritana ci sono i capisaldi del turismo siciliano, come Taormina, Giardini Naxos, Letojanni, Castelmola e le Isole Eolie. I temi da affrontare sono vari e seri e ne va della credibilità (anche professionale) degli operatori del settore e delle amministrazioni locali. Il sottoscritto, il nostro segretario generale e con delega regionale al turismo Pancrazio Di Leo ed i segretari Nunzia Tomaselli e Salvatore D’Agostino abbiamo, in particolare, programmato di attivare dei tavoli di confronto serrato con i rappresentanti dell’imprenditoria turistica, coinvolgendo i sindaci e, soprattutto, le amministrazioni comunali dei centri turistici. L’obiettivo è quello di giungere a degli impegni ben precisi sul e per il lavoro, ossia i cosiddetti “patti d’area” comprensoriali e/o locali. Non è da ora, comunque, che la nostra organizzazione provinciale si prodiga per trovare soluzioni alla cristi turistica ed occupazionale. Sino ad oggi, purtroppo, il percorso è stato lungo e tortuoso perché gli attori in campo sono tanti e non sempre disponibili a comprendere ed accettare certe logiche che, alla fine, sono vantaggiose per tutti e non, come erroneamente si crede, per una sola parte».
– Diciamo che la “scommessa” è quella di giungere alla tanto agognata “destagionalizzazione del turismo”, in maniera tale da garantire agli operatori del settore occupazione per tutto l’arco dell’anno, o almeno per buona parte di esso; così sarebbero anche… a prova di Naspi.
«Certamente! E noi della Fisascat-Cisl, insieme alla Filcams ed alla Uiltuc nazionali, abbiamo già mosso i primi ed incoraggianti passi in tal senso. A seguito della recente manifestazione di aprile, in particolare, con la Federalberghi e la Faita (ossia l’organizzazione di categoria che rappresenta i camping ed i villaggi turistici) abbiamo sottoscritto un avviso comune nel quale si evidenzia e si afferma la necessità di sostenere l’occupazione attraverso l’allungamento dei rapporti di lavoro. Ed a livello locale, noi della Fisascat-Cisl di Messina abbiamo sottoscritto con due società alberghiere di Taormina e Letojanni, degli accordi di secondo livello incentrati sulla contrattualizzazione dei lavoratori per un periodo di otto mesi, in maniera tale da poter beneficiare della Naspi nel momento in cui essa dovesse entrare effettivamente in vigore. Anche dalle nostre parti, comunque, vi sono dei virtuosi imprenditori turistici da prendere a modello e che fanno onore alla categoria in quanto mantengono fede alla licenza richiesta al rispettivo Comune, lasciando aperte le proprie aziende per l’intero arco dell’anno ed andando incontro ai relativi sacrifici di gestione pur di tenere occupati i lavoratori nei periodi di crisi».
Rodolfo Amodeo
FOTO: Mario Ianniello a Taormina durante la recente manifestazione nazionale anti-Naspi