il sindaco: pronti ad una nuova azione
“Un servizio e dunque un’attività non soddisfacente rispetto alle esigenze del territorio. I casi di urgenza e di emergenza non trovano una risposta soddisfacente”. E’ stato in sintesi questo, il pensiero esposto dal sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi all’interno dell’aula del civico consesso e alla presenza di quella fetta di cittadinanza che intende interagire con le istituzioni locali per restituire efficienza ad un nosocomio il cui punto di emergenza territoriale rappresenta solo una risposta balbettante ai bisogni della popolazione locale.
Il primo cittadino giarrese ha dunque evidenziato la necessità di mettere in atto tutte quelle azioni che, vista la campagna di sensibilizzazione di questa settimana, hanno fatto comprendere come questo contesto abbia bisogno di altro. Bonaccorsi ha esplicitato che il ruolo istituzionale prevede assunzione di senso di responsabilità. Tale assunzione di senso di responsabilità è però mancata per quanto concerne i vertici dell’Asp così come relativamente all’assessorato regionale alla sanità. Il primo cittadino ha osservato come in questa fase sia fondamentale vedere quale azione intraprendere per rivendicare il diritto alla sanità. Egli pertanto si è dichiarato ufficialmente disponibile a cooperare con le associazioni del territorio così come con la cittadinanza, al fine di addivenire a delle strategie mirate al ripristino di un servizio di assistenza sanitaria quanto più efficiente possibile.
In particolare Bonaccorsi ha raccomandato di porre in essere un’attività di tutela del diritto alla salute che non sia frazionata in mille attività diverse. La sensibilità che si è manifestata, ha infatti, come ha esplicitato il primo cittadino, bisogno di un canale unico. Di fronte alle domande incalzanti, il primo cittadino ha ricordato quanto richiesto con forza: ovvero la revoca della delibera Asp ed il ripristino del pronto soccorso. Egli ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’assessorato regionale alla sanità, distintosi per non aver voluto compiere un passo indietro.
Sul fronte del sopralluogo effettuato dalla commissione di indagine, è emerso che il Pet (o Pte) è funzionante ma presenta dei limiti evidenti. Esso, infatti, secondo quanto dichiarato, eroga prestazioni non paragonabili a quelle erogate prima del 27 aprile. Rispetto alla richiesta dei sindaci del distretto socio-sanitario infatti, venerdi la commissione di indagine non ha avuto la sensazione che vi siano le condizioni per garantire una risposta soddisfacente alle emergenze-urgenze. Ciò che conforta è che recentemente era stato diagnosticato con efficienza un infarto del miocardio ad un paziente. Precisato ciò, il sindaco ha evidenziato che l’ente comunale si è mosso legalmente depositando alla procura di Catania un esposto contro i vertici dell’asp in materia di inadempimenti relativi alla riattivazione di un presidio emergenziale adeguato.
Il presidente della commissione straordinaria sull’ospedale Tania Spitaleri ha specificato come, malgrado gli accordi verbalizzati presso la sede dell’Esa relativamente al mantenimento del pronto soccorso, i contenuti del decreto assessoriale non si richiamassero per niente a quanto pattuito. La Spitaleri ha sottolineato che il supporto dei sindaci in questo momento è fondamentale, così come rimanere uniti e non rassegnarsi ad un processo di spoliazione che però parte da lontano. Forte l’amarezza per una combinazione di servizi territoriali e reparti che in questo momento non sta funzionando. Quel corollario di servizi come il laboratorio di analisi, la cardiologia e la radiologia per esempio, si interfaccia per l’appunto con i reparti e non con il Pte (o pet). In generale comunque, la Spitaleri ha specificato che la commissione di indagine sull’ospedale, insieme alle figure istituzionali dell’ente, chiede la verifica del rispetto di quanto sottoscritto a proposito dello step del 30 giugno: ovvero della ricognizione tesa ad appurare la qualità e l’efficienza del servizio erogato dal punto di emergenza. Ciò che allarma è la consapevolezza però che fondamentalmente il ripristino della situazione ante 27 aprile per quanto concerne il 27 aprile non può determinare la riabilitazione del pronto soccorso. Perché? Semplice! Il pronto soccorso richiede sia la diagnostica che la chirurgia che purtroppo in questo momento non sono concretamente riscontrabili all’interno del presidio.
Gli intenti devono comunque, secondo la Spitaleri e il sindaco, rimanere focalizzati sulla necessità di istituire una riunione tecnica sia con i rappresentanti delle associazioni del territorio che con i rappresentanti della cittadinanza sia per vedere quale azione promuovere che per dare delle risposte alla popolazione del distretto. Intanto stasera, in occasione dell’evento “Tutto in una notte giarrese” organizzato dal presidente della Pro Loco Salvo Zappala’, è previsto in piazza duomo a partire dalle 20 un presidio gestito da un comitato civico, volto a sensibilizzare la collettività locale sulla questione pronto soccorso.