Lettere, veleni e ripicche sui conti del Comune: sullo sfondo il dissesto -
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Lettere, veleni e ripicche sui conti del Comune: sullo sfondo il dissesto

Lettere, veleni e ripicche sui conti del Comune: sullo sfondo il dissesto

Mentre lo spettro del dissesto diventa sempre più concreto con un atto di indirizzo dell’Amministrazione che suona come resa concordata, continuano i veleni, le ripicche personali che puntano ad isolare, se non lo fosse già abbastanza, il sindaco Roberto Bonaccorsi. Nei giorni scorsi è stata recapitata a tutti i consiglieri una nota dell’ex dirigente tecnico (oggi capo servizio ai Servizi Demografici, alle dipendenze di Maurizio Cannavò), arch. Nuccio Russo. Una lettera trasmessa anche alla Corte dei Conti, destinata a lasciare non pochi strascichi giudiziari. Una lettera nella quale il funzionario comunale, evidenzia, per la prima volta, alcuni inediti passaggi, relativamente alla ricognizione contabile sulle spese per l’energia elettrica del Comune, muovendo accuse pesanti all’indirizzo del sindaco, sostenendo – lo fa intuire Russo in alcuni precisi passaggi della nota – la tesi della dissimulazione contabile. Quella stessa accusa che compare prepotentemente nell’indagine catanese nella quale è coinvolto il sindaco Bonaccorsi, nella sua precedente esperienza di assessore e vice sindaco del Comune di Catania (nei giorni scorsi è stato richiesto dal Pm il rinvio a giudizio).

arch.russo“La spesa per l’energia elettrica – scrive Russo – è stata oggetto di apposita ricognizione dell’area tecnica, sempre monitorata e verificata. Ne è la prova la nota con la quale, nel mese di aprile dello scorso anno, è stato rappresentato al segretario, al sindaco e al dirigente finanziario, che il fabbisogno per consumi di energia elettrica ammontavano a 4.064.938.53. Quando il sindaco ricevette la nota, chiese di modificarla perchè la somma richiesta era ingente e non finanziabile.

Pertanto, in pari data (17 aprile 2014) è stata ritrasmessa la stessa nota con importi inferiori . A tal proposito – rimarca Russo – ho verificato che l’ufficio protocollo della IV Area, probabilmente per medesimo contenuto di oggetto, ha dato erroneamente il medesimo numero di protocollo alla nota di rettifica.

Pertanto – osserva il dirigente comunale – tutto quello che è stato fatto, compresa la scelta dei tempi di pagamento (in attesa delle somme pervenute dalla Cassa depositi e prestiti per le fatture emesse entro il 31-12-2012 ed entro il 31-12-2013), risponde a precise indicazioni del sindaco, anche nella qualità di assessore al Bilancio. Non sono addebitabili allo scrivente – conclude Russo – le maggiori somme fatturate per ritardato pagamento, derivanti da mancanza di disponibilità di cassa, o per scelte nei tempi da me non determinate”.

Quelle di Russo sono delle accuse pesanti per il sindaco Bonaccorsi, se  è vero che – come scrive Russo – egli avrebbe chiesto e ottenuto una rivoluzione dei conti. Ci si chiede perché il sindaco avrebbe chiesto ciò a Russo? Ci sono le prove di questa richiesta? Il sindaco avrebbe manifestato l’intenzione di modificare i numeri per iscritto, verbalmente e se sì, alla presenza di testimoni? Il primo cittadino, in questa fase, sembra preferire la linea della cautela nel rilasciare dichiarazioni. Nel frattempo Russo scrive ancora e nel rispondere al sindaco sulla situazione finanziaria del Comune afferma che la predetta comunicazione “è pervenuta al Servizio Demografico senza alcuna nota di trasmissione, né alcuna indicazione da parte del dirigente d’Area, ricordando allo stesso che, da verifiche effettuate, non risulta essere stato mai assegnato alcun Peg ai Servizi Demografici, provvedendo direttamente la direzione d’area a valutare, programmare e gestire il fabbisogno finanziario. Pertanto – rimarca Russo – essendo tali elementi a conoscenza della direzione d’Area, non si ha alcun dato da comunicare”. 

LE DUE NOTE INCRIMINATE: STESSA DATA E NUMERO PROTOCOLLO

 

ALLEGATO2ALLEGATO1

 

 

 

 

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