Il sindaco Roberto Bonaccorsi, continua a perdere chili. E non solo quelli. Pezzi di consiglieri, ragionieri che si assentano dal lavoro per malattia. Assenze ad “orologeria”, a giudicare dalla tempistica da far tremare i polsi al primo cittadino. Nel palazzo di viale Federico di Svevia dove il sindaco si è asserragliato occupando simbolicamente la stanza del “nemico” pare sia accaduto di tutto. Impiegati in lacrime, scene da isterismo femminile e maschile, soprattutto. Chi era presente, lunedì scorso nel palazzo-principato di viale Federico di Svevia, giura di avere assistito ad una puntata in diretta della telenovela spagnola “Segreto”. Tra colpi di scena incredibili. Tremende vendette, lacrime che hanno inondato scrivanie, impiegate colte da malore. Corse forsennate sulle scale, vesti strappate. Sullo sfondo una risicatissima partita a scacchi tra il sindaco Bonaccorsi e il dirigente finanziario Lipari.
Giochi di prestigio, illusionismi da fare impallidire quelli di David Copperfield. In Consiglio comunale, nel frattempo, fratture di ogni tipo, mancanza di collante, fughe in avanti. Lunedi sera era in programma un’altra telenovela, stavolta boliviana, che prometteva non pochi sussulti. Una puntata da non perdere salvo poi prendere atto che Orazio Scuderi da fiume in piena si è trasformato in torrente in secca. Come il “Macchia” che s’ingrossa dopo un acquazzone per poi tornare ad essere un rivolo. Scuderi è stato bloccato ancora prima di trascinare, in un probabile processo per diffamazione, l’intero gruppo consiliare di opposizione. L’avvocato aveva preparato un documento di quattro pagine intrise di accuse pesantissime al sindaco e alla segretaria generale Manno. Argomento: la lettera dell’architetto Russo che, autoaccusandosi, ha puntato il dito contro il sindaco, reo di avere dissumulato i conti. Di avergli chiesto di rimodulare la ricognizione debitoria.
Una lettera dalla quale si evincono una serie di potenziali reati che, la Segretaria Manno, avrebbe dovuto trasmettere all’autorità giudiziaria, per le valutazioni del caso. Ma Scuderi, a quanto pare, aveva ricostruito un quadro tenebroso. Inquietante e strutturalmente fondato su una serie di indizi e non su prove certe e riscontrabili. Da qui la decisione di censurare Scuderi che, però, non ha avuto la forza di reagire e di sfidare tutti, presentando autonomamente quel documento in grado di destabilizzare ulteriormente gli equilibri politici. Domani, intanto, è in programma una seduta consiliare molto calda. Soprattutto alla luce degli ultimi eventi. Come detto, il dirigente finanziario Letterio Lipari, in piena emergenza finanziaria, risulta assente dal lavoro per malattia. Una tegola in terracotta pesante.L’ennesima.
Il presidente della Commissione Bilancio, Carmelo Strazzeri, ha appreso ieri, per bocca della segretaria Manno, che l’Amministrazione è orientata ad ottenere dal dirigente una proposta di riequilibrio in piena coerenza con quell’atto di indirizzo approvato nei giorni scorsi in Giunta. Secondo Strazzeri tutto è nebuloso: “Ad oggi ci risulta che il collegio dei Revisori dei conti non ha ricevuto la documentazione contabile sul quadro economico dell’Ente e pertanto non ha espresso alcun parere. E nel caso in cui il ragioniere generale non fosse nelle condizioni di firmare la proposta di riequilibrio chi si assumerà la responsabilità, il dirigente sostituto ing.Pina Leonardi?” Voci di palazzo danno per certa questa ipotesi ma appare del tutto evidente che la dirigente tecnica si assumerebbe una gigantesca responsabilità: apporre il proprio visto a quella che è la proposta di riequilibrio strutturata dal sindaco-ragioniere.
Sul fronte politico prevale lo scetticismo. L’opposizione che ormai da mesi detiene in Consiglio la maggioranza, dovrà sciogliere le riserve e decidere se condividere o meno la linea oltranzista del capo gruppo di Art.4, Raffaele Musumeci, favorevole al dissesto. “Dichiarare il dissesto – sottolinea Raffaele Musumeci – evita ulteriori danni, giacchè, una misura alternativa, porterebbe solo danni ai cittadini, costretti, per lunghi anni, a ripianare con tasse comunali esorbitanti i debiti del Comune. Il dissesto, invece, rimetterebbe in pista l’Ente nel giro di 5 anni”.
Il sindaco Roberto Bonaccorsi, dal canto suo, ribadisce che “la proposta di riequilibrio la deve fare il dirigente d’Area Finanziaria pro-tempore tenendo conto dell’atto di indirizzo proposto dalla Giunta”. Il primo cittadino giarrese conferma che il sostituto “naturale” di Lipari è, per l’appunto, l’ing. Pina Leonardi Leonardi, in quanto – afferma il sindaco – risulta già essere la sostituta del dirigente contabile in caso di sua assenza o impedimento e che, eventualmente, si occuperà di mettere insieme le risposte delle varie Aree, alle richieste effettuate dal dirigente dell’Area finanziaria, dopo l’atto di indirizzo della Giunta”.
Riguardo al Collegio dei revisori e alle preoccupazioni esternate da Strazzeri sui tempi ristretti per esprimere il parere, il sindaco afferma che l’organo di controllo contabile “avrà bisogno del tempo che riterrà opportuno, dovendo predisporre una relazione estremamente importante, propedeutica alla deliberazione del Consiglio Comunale”.
Il sindaco, infine, interviene sull’ipotesi dissesto, percorso auspicato dal capogruppo di Articolo 4 Raffaele Musumeci: “Strano che qualcuno possa propendere per una linea, piuttosto che per un’altra, senza ancora aver visto la proposta. La decisione di dichiarare lo stato di dissesto – rimarca il sindaco – non è frutto di una scelta discrezionale dell’Ente e men che meno di un’opzione politica, rappresenta piuttosto una determinazione vincolata in presenza dei presupposti di fatto fissati dalla legge, ovvero: impossibilità di “garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte”. Una volta valutata la proposta – conclude il sindaco – ritengo che il Consiglio comunale, senza preconcetti, esprimerà responsabilmente il proprio voto”.
Mario Previtera