Dalla casa ai rifiuti: la tragedia di Dolceluna -
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Dalla casa ai rifiuti: la tragedia di Dolceluna

Dalla casa ai rifiuti: la tragedia di Dolceluna

Una storia agghiacciante, quella capitata alla signora L.T. di La Spezia, e che si è sviluppata tra Mascali e Fiumefreddo di Sicilia. La sua cagnolina Dolceluna, di appena due anni, si è smarrita per sbaglio e poi è stata ritrovata morta su un autocompattatore dell’immondizia. Ma andiamo con ordine.

Durante un soggiorno a Fiumefreddo di Sicilia a casa della madre, che abita nel quartiere di Feudogrande, la donna esce per trascorrere una serata in compagnia. È domenica e decide di lasciare la cagnetta in casa sul terrazzo. Al rientro verso l’una di notte l’amara sorpresa. Dolceluna era sparita.

“Ho subito pensato – racconta la signora con profonda tristezza – che Luna fosse riuscita a salire sul tetto, data la conformazione della casa di mia madre, da un cancello non chiuso ermeticamente e cadendo giù da lì si sia ferita. Abbiamo immediatamente cominciato a cercarla e una nostra vicina di casa ci ha assicurato che fino alle 21:30 la mia cagnolina fosse ancora sul terrazzo e non avendola trovata abbiamo deciso di mettere un post su Facebook con una sua foto”.

L’indomani, lunedì mattina, la signora L.T. è andata a sporgere denuncia al Comando di Polizia Municipale di Fiumefreddo ma poco più tardi una sua amica ha risposto all’annuncio su Facebook indicando come luogo di avvistamento la frazione di Fondachello e più precisamente la zona del Lido 7 Nani. Il fratello e il cognato della signora si sono recati subito sul posto ma sono venuti a sapere di come fosse stata allertata la Polizia Municipale di Mascali ma non un veterinario e di come la cagnetta fosse morta e gettata sull’autocompattatore della nettezza urbana.

“Mio fratello e mio cognato – prosegue in lacrime la donna – sono andati subito al centro smistamento rifiuti a Calatabiano e hanno trovato il cadavere di Luna ancora sull’autocompattatore, ma senza collare. Ce l’avevo da quando era nata. L’avevo accudita sempre con affetto, era ormai una di famiglia. Ho deciso di raccontare la mia storia per rabbia e perché cose di questo genere non devono accadere più. Con mio marito provvederemo alla cremazione di Luna (effettuata da una ditta specializzata di Giarre). Ho perso una parte di me”.

Alcune domande sono rimaste irrisolte in questa triste storia: se la tesi della caduta dal tetto con conseguente ferita fosse vera, come ha fatto la cagnolina ad arrivare fino a Fondachello? Perché quando è stata ritrovata non è stato chiamato un veterinario supponendo che fosse ancora viva? Perché non è stato rilevato il chip, seppur cadavere, che possedeva? Dove è andato a finire il collare? Di certo c’è solo che Dolceluna non tornerà più dalla sua padrona.

Alessandro Famà

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