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Giarre, Pd attacca il sindaco: distorce realtà

Giarre, Pd attacca il sindaco: distorce realtà

Un contro-comizio più che una conferenza stampa, quella del Pd giarrese, nel corso della quale, in premessa, il segretario cittadino del partito Democratico, Dario Li Mura si è soffermato a lungo, per l’appunto, sulle parole pronunciate dal sindaco in occasione dal comizio in piazza Duomo. “Abbiamo assistito ad un’opera della distorsione della realtà. Di numeri, il sindaco non ha parlato. Anzi, proprio sui numeri il sindaco si è impallato; la Corte dei conti ha detto che Giarre non sarà salvata e cosi è miseramente fallita l’operazione tecnica e peggio ancora quella politica, al netto dei soliti clientelismi.  Il progetto del sindaco – ha detto Li Mura – è naufragato e a questo punto se davvero Bonaccorsi non riesce a trovare delle soluzioni, abbia l’umiltà di passare la mano. La discussione del bilancio si trascina da due anni mentre c’è una città che attende la politica del fare”. Il capo gruppo del Pd, Tania Spitaleri è un fiume in piena in tema di valutazioni politiche. “Il sindaco Bonaccorsi? Un soggetto populista che indossa i panni di un oppositore extraparlamentare. A vederlo sul palco, mi è sembrato di vedere quell’immagine”.

Secondo la Spitaleri, in questi due anni di amministrazione Bonaccorsi, “è mancata la politica, abbiamo avuto l’uomo solo al comando che, in un pubblico comizio, ha lanciato accuse senza fare nomi. Ha attaccato il Consiglio. Ha parlato di questioni che esulano dalla situazione finanziaria, palesando superiorità morali.  Straordinaria, poi, la richiesta di ispettori al Comune avanzata dal gruppo di senatori di Ncd e Forza Italia, con in testa Pippo Pagano, il quale dovrebbe chiedere ai suoi assessori nella giunta Sodano sulla vicenda del milionario contratto Telecom. La sua (quella di Pagano & C.) è stata solo una squallida operazione per rifarsi la verginità”.

La Spitaleri poi, soffermandosi sull’attuale situazione finanziaria, ha rimarcato il ruolo del sindaco che “ha sommato a sè tutti i ruoli, senza riuscire a salvare la città. Un sindaco che cerca di spostare l’attenzione sul duello rusticano che sta conducendo con il dirigente finanziario Lipari, bypassando la questione di merito, dimenticando di mettersi a disposizione della città sulla questione finanziaria. Dimenticando – ha osservato il capo gruppo del Pd – che un piano di riequilibrio c’era già, mentre il sindaco lo ha personalizzato; un piano che è fallito, così come afferma nell’ultima nota la Corte dei conti.  Affermazioni davanti alle quali, Bonaccorsi, non può fare spallucce. La Corte dei conti non si pronuncia ma ci fa intendere che siamo sull’orlo del dissesto. Quello del sindaco è un fallimento acclarato. Alla fine il narcisismo compulsivo ha finito per accecare il sindaco”.

Salvo Vitale, chiudendo la conferenza stampa, si è detto “allibito dall’interpellanza degli oltre 20 senatori, molti dei quali del Nord e che a stento conoscono Giarre, che richiedono l’invio di ispettori al Comune. Interpellanza che vede tra i suoi fautori il senatore giarrese Pagano che dal 2003 governa questa città e oggi chiede chiarezza sulla gestione dei conti”.

Vitale ha poi sottolineato la sua posizione sull’attuale situazione finanziaria al Comune: “Non tifo per il dissesto ma se ci sono le condizioni e ineludibile. Il piano di riequilibrio ha mostrato sin dalla sua rielaborazione evidenti lacune e oggi ne paghiamo le conseguenze”. Infine, Vitale, in riferimento alle minori spese ha lanciato una proposta: “anziché penalizzare il mondo della scuola con la sospensione dei buoni libro, perché non intervenire, invece, sulle spese che derivano dalla gestione delle aree dell’Ente? Ai dirigenti comunali si potrebbe corrispondere uno stipendio tabellare eliminando le varie indennità”.

Relativamente agi scenari che potrebbero verificarsi in caso di dissesto, Salvo Vitale ha espresso indignazione versi chi, tra quelli che sostengono il sindaco, anche sui social network, ovvero i vari “giannizzeri multimediali” che strumentalizzano, ipotizzando situazioni apocalittiche, come il licenziamento di precari e dipendenti: nessuno perderà il posto ne corrono pericoli per gli stipendi”.

 

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