Il primo di luglio scorso Alfio Pittera, capogruppo consiliare dell’opposizione, dichiarava: “È l’ultima fermata per il Palazzetto dello Sport e l’amministrazione Barbagallo rischia seriamente di mancare l’appuntamento con quell’ultimo treno-finanziamento, che consentirebbe di consegnare ai cittadini un’opera realizzata nel 1997! I consiglieri di opposizione non vogliono che questo accada. Pertanto hanno chiesto in merito, lo scorso 23 giugno, una convocazione urgente del Consiglio comunale”.
Lo stesso 1 luglio il sindaco Giovanni Barbagallo (nella foto a sinistra) contattato telefonicamente, alla nostra domanda “Qual è lo stato dell’arte del Palazzetto dello Sport”, ha dato questa lapidaria risposta: “Abbiamo convocato il Consiglio comunale. Risponderò in quella sede”.
L’indomani, 2 luglio, Alfio Torrisi, l’altro capogruppo dell’opposizione consiliare annunciava: “Convocato, per giorno 13 luglio, alle ore 20,30, il Consiglio comunale come da noi richiesto, per evitare che l’amministrazione comunale perda il finanziamento per il completamento dei lavori del Palazzetto dello Sport”.
Ma ieri è arrivata la notizia che ha messo la parola fine alla questione e che ne apre tante altre, di diversa natura: “risoluzione ai sensi dell’art. 136 del d.lgs 163/2006 e s.m.i del contratto di appalto “lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’ex palazzetto dello sport da adibire a centro di aggregazione giovanile”. La determina porta la firma del geometra Domenico Sgarlato, responsabile Settore Lavori Pubblici e Manutenzione del Comune pedemontano. Cosa è successo?
Ad aggiudicarsi la gara fu la costituente A.T.I. Edilgecos Srl (capogruppo) e la Gen.I.A. Generali impianti avanzati Srl, per l’importo di 538.681.72 euro oltre 21.698 euro per oneri di sicurezza.
Il 27 novembre 2014 il contratto stipulato fra l’impresa e l’ente è stato registrato all’Agenzia delle Entrate di Acireale.
Il 27 marzo 2015 l’impresa appaltatrice segnalava al Comune di non poter iniziare i lavori a causa di eventi atmosferici che, nella notte tra il 24 e il 25 marzo, avevano determinato parrecchi distacchi di pannelli e lamiere dalla copertura rendendo,
A questo punto inizia un vero e proprio braccio di ferro fra l’impresa e l’ente. Infatti per la direzione dei lavori quella notte di marzo nulla è accaduto ed ha disposto l’avvio immediato dei lavori avvisando che, in caso contrario, sarebbero stati attivati i canali legali. L’impresa, da parte sua, non ha ripreso i lavori e, attraverso uno studio legale, ha contestato le conclusioni della direzione dei lavori. E siamo giunti al 4 giugno.
Trascorre praticamente un altro mese e, il primo di luglio, il geometra Sgarlato determina che “Rilevato che sussistono tutti i requisiti e presupposti previsti per procedere alla risoluzione del contratto in danno dell’impresa, determina di risolvere…”.
Orazio Vasta