Se come afferma la locuzione latina “Omne trinum est perfectum” (ogni insieme di tre è cosa perfetta), allusiva al valore sacro che il numero tre aveva presso gli antichi, Randazzo sembra essere la città della perfezione. Tre antiche etnie, tre quartieri, tre chiese principali con tre campanili, tre primitivi dialetti, tre curiosi simboli (l’aquila, il leone e il serpente) che avvolgono nel mistero la sibillina scultura antropomorfa denominata “Randazzo vecchio”, tre vergini martiri di nome ignoto, che secondo un’antichissima tradizione, furono martirizzate nel 257 d. C. nell’ex feudo dell’Acquasanta, dove sgorgò una fonte d’acqua, tuttora meta di pellegrinaggio, tre parchi regionali (Etna, Nebrodi, Alcantara) su cui si estende il territorio comunale, infine, tre
Se da un lato è vero che la città etnea sia un unicum di perfezione e di bellezze culturali, dall’altro lato, tuttavia, l’investimento di fondi pubblici non riesce quasi mai a soddisfare, neppure minimamente, il bisogno di cure che tale patrimonio culturale meriterebbe per aumentare sia l’industria turistica sia per tramandarne il valore e i contenuti alle future generazioni.
La crisi economica che da qualche anno sta attanagliando le famiglie, le imprese, le istituzioni pubbliche ha imposto tagli severi nel settore dei beni culturali. Pertanto, ogni attenzione, sebbene piccola, verso il patrimonio culturale, è da considerarsi un evento meritorio.
In questa situazione di ristrettezze, nei giorni scorsi sono stati immessi in circolazione i nuovi biglietti d’ingresso dei tre musei civici locali.
Il vicesindaco Gianluca Lanza, con delega al turismo, dichiara tutta la sua soddisfazione per la nuova immagine che i musei hanno riacquistato. “Dopo oltre tre anni di rilascio di biglietti “impersonali” – dichiara – i nostri musei, finalmente, riacquistano dignità, almeno dal punto di vista dell’immagine. Rilanciare il turismo vuol dire anche questo, curare i dettagli e lasciare un’immagine positiva ai turisti che visitano i nostri musei”.
“Con l’apertura del nuovo museo dell’Opera dei Pupi, Randazzo ha ampliato il proprio circuito museale cittadino – afferma il sindaco Michele Mangione. Uno status nuovo che dovremmo discutere in consiglio comunale per quanto riguarda la revisione delle tariffe, specie per l’ingresso cumulativo. Insomma, in questo momento di crisi – dice il sindaco – dobbiamo spingere i turisti a visitare tutti i nostri musei con proposte e offerte vantaggiose. Per quanto riguarda la nuova emissione dei biglietti, la difficoltà finanziaria del comune, ormai cronica, non ci avrebbe consentito di affrontare la spesa per la stampa. La disponibilità di due imprese locali, invece, ha permesso ai nostri musei di avere i nuovi biglietti. In nome dell’Amministrazione comunale ringrazio gli imprenditori che si sono offerti. È solo con sinergie di questo tipo che potremo sostenere degnamente il settore della cultura. C’è ancora da lavorare molto sui musei e sul patrimonio culturale della città. Da tempo stiamo puntando l’attenzione soprattutto sui bandi comunitari per le opportunità che questi possono rappresentare per l’ammodernamento dei musei. Penso soprattutto al museo di scienze naturali “Angelo Priolo” che ha bisogno di un allestimento museale più moderno che punti, soprattutto, sull’aspetto didattico e, quindi, al turismo scolastico. Ho un paio di idee che mi piacerebbe realizzare e che renderò note soltanto quando avrò tra le mani qualcosa di concreto. Comunque spero che ne riparleremo a breve”.
Non sappiamo quali siano le iniziative cui alluda il sindaco. Tuttavia, la riunificazione dei reperti archeologici
provenienti dagli scavi voluti da Paolo Orsi nel 1906, oggi appartenenti all’omonimo museo archeologico regionale di Siracusa, potrebbe essere un motivo stimolante per rilanciare ulteriormente l’offerta turistica. Negli ultimi mesi si è tanto parlato dell’argomento persino con annunci alla stampa che, però, non hanno avuto, purtroppo, un riscontro nella realtà. La trattativa con la direzione del museo “Paolo Orsi” di Siracusa si protrae ormai da anni e pare essersi arenata per le solite pastoie burocratiche collegate alla mancanza di liquidità nelle casse comunali.
In conclusione, per chi volesse visitare i tre musei di Randazzo durante il periodo estivo, può recarsi nelle rispettive sedi tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.
Gaetano Scarpignato