Una bolgia infernale di auto a Trepunti, complice dei disagi la presenza ingombrante dei cantieri aperti per la realizzazione della rotatoria il cui crono-programma ha subìto una serie di rallentamenti. L’Enel con le sue complesse procedure per l’avvio degli interventi di rimozione della vecchia palificazione ha di fatto paralizzato il cantiere di via Luminaria per oltre un mese. Dopo lunghe pressioni esercitate anche dallo stesso sindaco Bonaccorsi, solo giovedì scorso i vecchi pali della pubblica illuminazione, che saranno sostituiti dai nuovi previsti in progetto, sono stati rimossi e l’impresa che ha ripreso i lavori venerdì, tra non poche difficoltà.
Da questa mattina sono ripresi gli interventi all’interno della rotatoria con la bitumazione delle bretelle e dell’intera rotatoria di servizio. I lavori, però, come confermano dalla stessa impresa che detiene l’appalto, andranno avanti per almeno altri 20 giorni. Risultato tangibile, l’estate trascorrerà e i cantieri resteranno aperti, in pieno vigore con tutte le complicanze connesse. L’inevitabile restringimento di una carreggiata, provoca quotidianamente dei pesanti rallentamenti con ripercussioni sull’intero sistema di viabilità.
Ieri pomeriggio a partire dalle 17, un lungo serpentone di auto si è formato sul viale Sturzo già a partire dal crocevia con cl corso Matteotti, per poi continuare sulla via Luminaria. Pesanti disaggi sull’intero sistema di viabilità a sud della città e in centro. Via Callipoli, peraltro, rappresenta l’unico asse di riferimento non avendo, Giarre, una sua circonvallazione e cosi anche sull’arteria che taglia in due la città, nelle ore di punta, la mattina alle 8 e alle 17 con il rientro dei pendolari è andato in scena il caos. Il vice sindaco e assessore alla Viabilità, Salvo Patanè, per questi fine settimana particolarmente “caldi” ha preventivato un servizio di vigilanza della polizia locale all’ingresso sud della città, nei pressi del cantiere della rotatoria. Ma la presenza dei vigili certamente non risolverà un problema atavico, in parte legato all’inadeguata rete di mobilità.