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Aci Castello: ordinanza antincendio, ma chi controlla?

Aci Castello: ordinanza antincendio, ma chi controlla?

11693843_970192079711437_8805081306945279225_nCon un’ordinanza avente come oggetto “Prevenzione incendi nella stagione estiva 2015”, il sindaco Filippo Drago ha disposto che dal 1 giugno al 30 settembre 2015, “è vietato accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli nelle aree boscate e non e nei terreni cespugliati, usare motori, fornelli inceneritori che producono faville o brace nelle aree boscate e non e nei terreni cespugliati, lasciare ammucchiati rifiuti o residui erbacei vicino alle aree boscate e non e nei terreni cespugliati, compiere ogni altra operazione che possa creare pericolo immediato di incendio nelle boscate e non e nei terreni cespugliati, lanciare cicche o comunque abbandonare sul terreno fiammiferi, sigari o sigarette e qualunque altro tipo di materiale acceso”.

Secondo l’ordinanza di Drago, entro il primo di giugno “tutti i proprietari possessori e conduttori di fondi ricadenti nel Comune di Aci Castello” avrebbero dovuto eliminare “le sterpaglie, la vegetazione secca ed in generale qualunque materiale infiammabile compresi rifiuti, intorno ai fabbricati, agli impianti nonché dai confini di proprietà per una fascia di rispetto non inferiore a metri 10…”.

Ma l’ordinanza sindacale è disattesa da tanti cittadini come dimostra il pomeriggio di fiamme e fumo nero che, sul versante collinare di Aci Castello, domenica scorsa, ha interessato l’area che si estende dal lato nord del cimitero comunale castellese ai “MegaPillow”. Le fiamme hanno minacciato da vicinissimo le abitazioni e gli stessi abitanti si sono attivati con pale e recipinti d’acqua per dar man forte ai vigili del fuoco arrivati da Catania e da Acireale. Presente anche personale del Corrpo Forestale e agenti della Polizia Municipale di Acicastello.  Dal cielo sono intervenuti degli elicotteri della “Forestale” che hanno riempito le cisterne antincendio fra i faraglioni di Aci Trezza (nelle foto).

Qual è stata la natura di questo ennesimo incendio nelle colline castellesi non è dato sapersi e forse non si saprà mai.

Ma c’è una circostanza che non può essere sottovalutata: l’ultimo focolaio che ha alimentato le fiamme è stato individuato e disarticolato in una sorta di discarica di copertoni d’auto depositati nelle vicinanze di un’abitazione. Com’è stato possibile che nessuno, compresi gli abitanti della zona, abbia mai notato tale pericolosa presenza?

Intanto in via Provinciale, di fronte alla sede dell'”Area Marina Protetta”, c’è una vera e bomba ecologica. In antitesi con l’ordinanza antincendio del sindaco, un’area, fra tante abitazioni, dove vi è un potenziale rischio incendio.

Orazio Vasta

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