Secondo l’ordinanza di Drago, entro il primo di giugno “tutti i proprietari possessori e conduttori di fondi ricadenti nel Comune di Aci Castello” avrebbero dovuto eliminare “le sterpaglie, la vegetazione secca ed in generale qualunque materiale infiammabile compresi rifiuti, intorno ai fabbricati, agli impianti nonché dai confini di proprietà per una fascia di rispetto non inferiore a metri 10…”.
Ma l’ordinanza sindacale è disattesa da tanti cittadini come dimostra il pomeriggio di fiamme e fumo nero che, sul versante collinare di Aci Castello, domenica scorsa, ha interessato l’area che si estende dal lato nord del cimitero comunale castellese ai “MegaPillow”. Le fiamme hanno minacciato da vicinissimo le abitazioni e gli stessi abitanti si sono attivati con pale e recipinti d’acqua per dar man forte ai vigili del fuoco arrivati da Catania e da Acireale. Presente anche personale del Corrpo Forestale e agenti della Polizia Municipale di Acicastello. Dal cielo sono intervenuti degli elicotteri della “Forestale” che hanno riempito le cisterne antincendio fra i faraglioni di Aci Trezza (nelle foto).
Qual è stata la natura di questo ennesimo incendio nelle colline castellesi non è dato sapersi e forse non si saprà mai.
Ma c’è una circostanza che non può essere sottovalutata: l’ultimo focolaio che ha alimentato le fiamme è stato individuato e disarticolato in una sorta di discarica di copertoni d’auto depositati nelle vicinanze di un’abitazione. Com’è stato possibile che nessuno, compresi gli abitanti della zona, abbia mai notato tale pericolosa presenza?
Intanto in via Provinciale, di fronte alla sede dell'”Area Marina Protetta”, c’è una vera e bomba ecologica. In antitesi con l’ordinanza antincendio del sindaco, un’area, fra tante abitazioni, dove vi è un potenziale rischio incendio.
Orazio Vasta