L’Amministrazione Comunale non ha dato seguito alla richiesta di annullamento, avanzata il mese scorso dai consiglieri dell’opposizione, dell’impopolare delibera con cui, un anno fa, sono state notevolmente aumentate le tariffe dei servizi idrici. Adesso, dunque, alcuni cittadini si sono rivolti all’organo di giustizia amministrativa per ottenere tale risultato
Ha imboccato la strada della giustizia amministrativa l’intricata vicenda del “caro bollette” al Comune di Gaggi. Non avendo l’Amministrazione Comunale provveduto ad annullare l’impopolare delibera di Giunta che, nel luglio dello scorso anno, ha disposto un notevole aumento delle tariffe dei servizi di acquedotto e fognatura, alcuni cittadini hanno presentato ricorso al Tar di Catania dopo essersi consultati con i consiglieri comunali del gruppo d’opposizione “Nuova Gaggi Unita” (ossia Rosario Coppola, Angelo Ingino, Filippo Santoro ed Angelo Tosto).
Questi ultimi, all’inizio del mese scorso, avevano presentato l’istanza di annullamento in autotutela della discussa delibera, ma il sindaco Franco Tadduni ed i suoi assessori non l’hanno presa in alcuna considerazione.
Adesso, dunque, i cittadini firmatari del ricorso al Tar, rappresentati e difesi dall’avvocato Filippo Rotella (del Foro di Barcellona Pozzo di Gotto), sperano in un annullamento giudiziario sulla base delle stesse motivazioni addotte nelle settimane scorse dai consiglieri di minoranza, e che possono così riassumersi: l’introduzione di nuove tariffe e la modifica delle fasce di consumo non sono di competenza della Giunta, bensì del Consiglio Comunale; la delibera in questione reca la data del 16 luglio 2014, ma è stata portata a conoscenza della collettività, con la pubblicazione all’albo pretorio, ben dieci mesi dopo (ossia il 15 maggio 2015), e comunque quando ai cittadini gaggesi erano già pervenute le bollette di pagamento; secondo quanto previsto dalla legge, la rimodulazione delle tariffe per gli anni 2014 e 2015 andava predisposta entro il mese di marzo 2014 e non, come invece è avvenuto, a metà luglio; il piano finanziario a supporto della delibera si mostra errato per la clamorosa sproporzione tra i costi di gestione del servizio idrico (€ 326.383,20 per una fornitura totale di acqua pari a 468.000 mc) e gli introiti dallo stesso derivanti (che sulla base delle nuove tariffe verrebbero ad ammontare ad oltre un milione di euro).
Tra i proponenti del ricorso al Tar figurano un paio di residenti a Gaggi (tra cui il leader del movimento-gruppo politico d’opposizione Leonardo Le Mura, ricorrente sia come cittadino che come presidente-rappresentante legale della Società Cooperativa “Isvil”) ed altri soggetti abitanti altrove, ma che nel Comune dell’Alcantara sono proprietari di immobili che nel 2014 hanno fruito del servizio idrico.
Rodolfo Amodeo