“Mentre mi trovavo in servizio al lido – ci dice Cateno ancora scosso – ho notato delle persone che tenevano in braccio un bambino esanime. Non si muoveva, ho capito subito cosa era successo, sono accorso in suo aiuto e gli ho praticato la respirazione bocca a bocca ed il massaggio cardiaco. All’inizio il bambino non dava segnali di ripresa. Poco dopo, fortunatamente, ha incominciato a reagire, sputando prima bava e poi l’acqua. L’ho messo in posizione laterale di sicurezza e ho continuato a praticare il massaggio cardiaco fino a quando ha iniziato a respirare autonomamente”.
“Sono accorso in aiuto del bimbo supportando il medico dell’ambulanza del 118 di Mascali che nel frattempo era giunta sul posto. Con un aspiratore abbiamo aspirato l’acqua salata che aveva ingerito e lo abbiamo ossigenato”, ci ha detto il medico Giovanni Caminiti, anestesista rianimatore di Giarre ma che, nel periodo estivo risiede a Fondachello, nelle vicinanze del lido, avvertito dai gestori della lido.
In pochi minuti, sullo slargo di via Pietralonga, all’incrocio con la Statale 114, è atterrato l’elisoccorso del Cannizzaro, richiesto dal medico dell’ambulanza, che per ulteriori accertamenti, vista la tenera età del paziente, ha ritenuto necessario il trasporto del bambino in ospedale. Certo, il sistema dei soccorsi ha funzionato, ma quanto è stato importante il tempestivo intervento di Cateno e del dott. Caminiti? Tanto crediamo e bisogna darne merito.
Quindi vacanza da dimenticare per il piccolo originario di Santa Maria di Licodia che, fortunatamente, ricorderà l’episodio come un grosso spavento quello che invece avrebbe potuto avere un tragico epilogo e che se non lo è stato è merito anche di Cateno Sorbello e del dott. Giovanni Caminiti.
Angela Di Francisca