Dopo un paio di minuti i genitori hanno perso di vista il piccolo, in spiaggia c’erano migliaia di vacanzieri e il bambino si è come volatilizzato. I genitori di Gabriele, hanno iniziato a cercare il piccolo con l’aiuto di decine di bagnanti. Dopo circa 20 minuti dall’avvio delle ricerche, un canoista di Mascali è arrivato sulla battigia con il corpo del bambino tra le braccia: lo aveva recuperato a 100 metri al largo della spiaggia. Il piccolo a quanto pare respirava ancora.
Secondo le prime ipotesi il piccolo sarebbe entrato in mare per riempire il secchiello d’acqua e improvvisamente sarebbe stato trascinato dalla corrente al largo. Il bambino non aveva braccioli o salvagente e pertanto non avendo alcuna protezione è annegato. Il canoista che era uscito in mare da poco meno di 20 minuti, interrogato dai carabinieri della Stazione di Fiumefreddo che hanno condotto le indagini su delega della Procura di Catania, ha detto di aver visto il corpo del bambino “galleggiare sull’acqua” e di averlo immediatamente recuperato portandolo a riva.
Nell’immediatezza dei fatti sono scattati subito i soccorsi e anche i numerosi bagnanti presenti in spiaggia hanno tentato di rianimare il piccolo ma senza successo. Poco dopo il personale del 118 arrivato con un elicottero dal Cannizzaro di Catania lo ha intubato nel tentativo di salvarlo, ma, nonostante lunghe manovre di rianimazione il bambino, purtroppo, non si è mai più ripreso. Dichiarato morto il corpo di Gabriele è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale Garibaldi. Come detto la Procura di Catania ha disposto un’ispezione cadaverica che si terrà oggi. Secondo le prime indagini dei carabinieri della Compagnia di Giarre risulta chiaro che si è trattato di una terribile disgrazia.