Nella frazione acese di Scillichenti nei giorni 7, 8 e 9 agosto scorsi ha avuto luogo la 2° edizione della “Festa del Limone” a cura di un comitato della locale chiesa madre intitolata a Maria Santissima del Rosario di Pompei, presieduto dal parroco, don Paolo Giurato. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Acireale e inserita nel calendario AcirealEstate 2015, ha riscosso successo anche se le condizioni atmosferiche non sono state favorevoli e merita la massima attenzione perchè organizzata da una parrocchia e per il suo alto scopo: la valorizzazione di un prodotto locale, il limone.
Coltura che nell’area jonico-etnea è stata fino alla fine degli anni ’90 del secolo scorso l’attività economica di gran lunga prevalente e remunerativa che vari fattori, poi, riconducibili alle malattie delle piante e a una limitata o inefficace politica nazionale di protezione del prodotto, ha portato a una minore commercializzazione e, quindi, a bilanci negativi per gli agricoltori.
Il sindaco Barbagallo ha subito messo in evidenza l’interesse della sua amministrazione per il tema del “limone” presentato e sostenuto dalla frazione di Scillichenti, frazione che con i suoi 1.600 abitanti è la sesta del Comune, dato che l’economia del territorio acese è basata oltre che sul turismo e i beni culturali, anche sull’agrumicoltura con in testa il limone e il suo “verdello”. Per la cronaca aggiungiamo ancora due cose. La prima: le tre serate sono state allietate da giochi per bambini, canti e balli. La seconda: nel salone parrocchiale è stato allestito un mini museo dell’arte contadina.
Camillo De Martino