Operai forestali senza stipendio da giugno

Dal mese di giugno, i lavoratori, compresi gli operai a tempo indeterminato, non percepiscono il salario. A credito rimangono pure la quattordicesima, l’eventuale rimborso Irpef e gli arretrati spettanti cui è stato fatto ricorso all’istituto del decreto ingiuntivo.

Continua la lunga agonia per gli operai forestali che da mesi non percepiscono il salario. Da qualche tempo la periodicità con cui i forestali, compresi i lavoratori a tempo indeterminato, sono retribuiti ha una scadenza di oltre un trimestre. Tutto ciò ha portato all’impoverimento migliaia di famiglie siciliane. “Viviamo nell’assoluta indifferenza delle istituzioni e nell’assoluto menefreghismo di chi, ben pagato regolarmente, ha il compito di garantire che la macchina burocratica regionale funzioni”, dichiara, con rabbia, Maurizio Marino del Sinalp.
Ma quali sono i motivi che hanno generato questa situazione, per certi versi imbarazzante? Lo abbiano chiesto allo stesso Maurizio Marino. “Questa volta – ci dice – non si tratta di mancanza di fondi, eventualità che, invece, accade in fase di approvazione della legge finanziaria. Oggi il motivo delle nostre lagnanze riguarda l’assoluta incapacità dei burocrati regionali in servizio presso due enti della stessa famiglia: l’Azienda Foreste Demaniali e l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste. Il pomo della discordia riguarda il famigerato “articolo 12”. Tenuto conto che il suddetto “articolo 12” è stato abrogato, i burocrati non riescono a intendersi, sul piano amministrativo-contabile, su chi debba pagare gli emolumenti. La questione più spinosa riguarda le mensilità che si riferiscono al periodo in cui gli oneri delle spettanze degli operai erano in carico a un capitolo del bilancio dell’Azienda Foreste Demaniali. Da questo tentennamento – continua Marino – a farne le spese sono i poveri lavoratori. Tutto questo è diventato insopportabile. Sicuramente – afferma – intraprenderemo un’azione legale e chiederemo un’inchiesta sul comportamento dei burocrati per individuare eventuali responsabilità. Certo, tutto questo è avvilente. Ma la cosa che fa più rabbia è che ciò avvenga nell’assoluto silenzio e complicità di Cgil, Cisl e Uil, i veri artefici di questo disastro. A pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini più deboli, mentre la classe politica non rinuncia mai ad alcun privilegio, anzi i politici fanno peripezie e strane alleanze per continuare a mantenere vive le loro cariche”.

Gaetano Scarpignato