L’imprenditore, nei giorni scorsi si era recato presso il Commissariato di Acireale in preda al più assoluto sconforto, denunciando di essere da tempo vittima del Foti, al quale in un tempo pregresso di grave crisi finanziaria aveva chiesto un prestito per una cifra intorno ad Euro 15.000. Lo stesso imprenditore non era riuscito a rispettare le scadenze pattuite, già di per sé usurarie, per cui il debito aveva prodotto interessi composti pari al 10% mensile.
Di fronte alle difficoltà crescenti, anche per l’aumento esponenziale del debito, la vittima aveva chiesto clemenza, ma per tutta risposta erano arrivate le minacce, anche sotto forma di avvertimenti, nonché le aggressioni verbali e fisiche; di fronte alla sede dell’impresa era stato trovato nei giorni scorsi persino un gatto morto.
L’imprenditore aveva taciuto, anzi aveva coperto le minacce, fino a quando è entrato appunto in uno stato di esasperazione e, consigliato da un’associazione di categoria, si è rivolto all’ufficio di Pubblica Sicurezza acese, che effettuati i dovuti riscontri ha riferito all’A.G., che ha emesso in tempi rapidi il provvedimento restrittivo eseguito.
Pertanto, il FOti è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Piazza Lanza” di Catania.