Il complice, Francesco Codispoto, 40enne, anch’egli pregiudicato catanese, alla vista degli operatori si dava a precipitosa fuga. Rincorso e vistosi raggiunto scavalcava una ringhiera in ferro posta di fronte al complesso residenziale “Specchio di Galatea” lato mare rovinando più volte tra gli scogli e riuscendo a far perdere, momentaneamente, le proprie tracce tra la macchia mediterranea.
Nel contempo, la Centrale Operativa della Questura inviava sul luogo personale delle Volanti, della Squadra di P.G. del Compartimento Polstrada di Catania e una motovedetta della Squadra Nautica della Polizia di Stato.
Il pregiudicato che nel frattempo si era disfatto della maglietta di colore verde e dei calzini per confondersi tra i numerosi bagnanti presenti in loco, vistosi individuato dal personale della motovedetta della Polizia di Stato si sottraeva alla cattura tuffandosi in acqua e, successivamente, dopo aver nuotato per una decina di metri, riemergeva tra gli scogli prospicenti la suddetta costa dove trovava rifugio tra la folta macchia mediterranea.
Al fine di assicurare alla giustizia il malvivente si procedeva ad un difficoltoso rastrellamento e successivamente il predetto veniva scorto nascosto tra la fitta vegetazione di rovi e fichi d’india a ridosso di un ripido pendio a strapiombo sul mare e quindi veniva tratto in arresto.
Il Giudice del locale Tribunale ha convalidato l’arresto disponendo la misura restrittiva degli arresti domiciliari nei confronti di Alfio Muzio e Francesco Codispoto in attesa dell’udienza fissata a seguito della richiesta dei termini a difesa avanzata dai difensori.