Acireale: a Santa Tecla in scena il premio Garitta 2015 -
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Acireale: a Santa Tecla in scena il premio Garitta 2015

Acireale: a Santa Tecla in scena il premio Garitta 2015

Nella frazione acese di Santa Tecla, in una serata con un cielo con pochissime stelle pur essendo al 21 di agosto, l’eclettico Antonello Musmeci da dieci anni direttore artistico e presentatore del Premio nazionale “Garitta”, con la collaborazione di Michela Monaco, ha dato inizio alla 35° edizione del premio.

La manifestazione promossa dall’associazione culturale e sportiva “La Garitta” della stessa frazione acese e patrocinata dalla Città di Acireale, ha visto nella piazza della frazione un parterre di autorità civili, militari e religiose, giornalisti e direttori di reti, piacevolmente coinvolti in un vero e proprio evento, che pur consumandosi in una sola notte, è diventato uno degli appuntamenti importanti dell’estate siciliana. Manifestazione con ospiti e premiati di risonanza nazionale e internazionale.

premio garitta 2015 a mons pennisiLa prima Garitta a S.E. mons. Michele Pennisi attuale arcivescovo di Monreale, membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani e del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, con il Pax Mundi “per il suo instancabile impegno a favore della solidarietà e dell’evangelizzazione” (nella foto a sinistra). A seguire due Garitte  per il Giornalismo: una a Michele Cucuzza, giornalista e ancor man, “per avere portato stile nonchè autorevolezza nei programmi di intrattenimento e informazione nella TV italiana”, ed una al TGR Rai Sicilia “per avere seguito in modo capillare il fenomeno immigratorio nella nostra isola”. La Garitta per la Fiction è andata a Bruno Torrisi “il questore Licata in Squadra Antimafia di canale 5”, mentre per il Cinema  è andata al regista Alessandro di Robiland per il film “il Giudice Ragazzino”.

Prima di proseguire nell’elenco delle altre Garitte date in premio durante la serata aggiungiamo che Antonello e Michela hanno vivacizzato questa edizione del 2015 con esibizioni di vari cantanti e artisti sia italiani che internazionali provenienti dal Senegal, Congo, Stati Uniti d’America, Australia, Arabia Saudita, che con i loro volti, suoni e emozioni hanno dato un bel colpo d’occhio e consolidato la meritata posizione del Premio in campo nazionale.

Ed ancora altre Garitte. Per la Ricerca scientifica al prof. Francesco Di Raimondo, ematologo siciliano, uno dei più autorevoli in campo nazionale. Per il Music Award a Marianna Cappellani “voce della lirica internazionale protagonista delle più importanti opere liriche”. Per Uomini e Società i premi sono andati rispettivamente all’associazione “Africa National Congress” e al Parlamento Internazionale della Legalità quali “ponti tra le Istituzioni e le comunità civili”. I due premi speciali del 2015 sono andati uno al 41°  Stormo di Sigonella il cui comandante è il col. Vincenzo Sicuso e uno al Comando arma dei carabinieri di Acireale, Comando diretto dal cap. Marco Salomone. L’ultimo Garitta il “Garitta locale” all’avv. Rosario Alessi (nipote del primo presidente della Regione Siciliana) presidente emerito dell’A.C.I., nonché cittadino onorario della frazione di Santa Tecla. La conclusione della serata Antonello l’ha lasciata a don Alfredo D’Anna, parroco della frazione e presidente dell’associazione “La Garitta”.

La comunità di Santa Tecla – ha concluso don Alfredo – crede che dietro lo sport e le manifestazioni culturali, ci sia un treno da non perdere, per non perdere i veri valori dell’umanità. Pertanto quest’anno oltre a sostenere l’edizione del Garitta 2015 la comunità ha riflettuto sul valore negativo del razzismo e delle brutte parole, che politici e tanti uomini pronunciano contro altri uomini. Ribadire il rifiuto al razzismo è importante come è importante l’apporto umano di chi lavora per questo spettacolo e per il bene della frazione”.

Camillo De Martino

 

 

nella foto di copertina tutti i premiati sul palco

nella foto a sinistra don Alfredo D’Anna, al centro, consegna il premio a mons. Michele Pennisi

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