Il maltempo di ieri ha inferto un ulteriore colpo di grazia al già fatiscente tetto del palazzo municipale, sotto cui insistono i due reparti “nevralgici” dell’ente, ossia l’ufficio tecnico e quello di ragioneria, dove sono crollati i pannelli del soffitto. Destano allarme, inoltre, alcune tegole traballanti che potrebbero da un momento all’altro piombare sulla testa di qualche ignaro passante

E’ ormai risaputo che, così come un po’ tutti i Comuni medio-piccoli, il Comune di Francavilla di Sicilia non versa in buone acque. E non ci riferiamo solo alle “acque” finanziarie, ma anche a quelle… piovane, che da qualche tempo a questa parte si accaniscono particolarmente contro il palazzo municipale di Piazza Annunziata, ristrutturato appena una decina di anni fa, ma già in condizioni oltremodo precarie.
Così, le violenti piogge della serata di ieri hanno inferto un ulteriore colpo di grazia all’edificio. Stamattina infatti, recandosi al lavoro, gli impiegati degli importanti uffici ubicati all’ultimo piano, ossia l’ufficio tecnico e quello di ragioneria, hanno trovato scrivanie e pavimenti sommersi dai pannelli del soffitto, ceduti sotto il peso delle forti precipitazioni.
Ma a destare preoccupazione sono soprattutto alcune tegole cadenti del tetto, che potrebbero da un istante all’altro precipitare al suolo causando spiacevoli problemi a qualcuna delle tante persone che si recano in municipio o aduse a stazionare nell’antistante Piazza Annunziata.
La fatiscente copertura del palazzo municipale francavillese e gli uffici sottostanti avevano iniziato a subire i primi danni già in occasione di una giornata di forte maltempo di qualche anno fa, ma, evidentemente, le ben note ristrettezze finanziarie in cui versa il suo “inquilino” (ossia l’Ente Comune) non hanno consentito di porre in essere un adeguato intervento di messa in sicurezza della parte superiore dell’immobile dove, a questo punto arrivati, è consigliabile recarsi (gli impiegati “in primis”, ma anche i semplici cittadini per il disbrigo delle loro pratiche) muniti di… elmetto di protezione.

Rodolfo Amodeo