Il teste in questione è un commercialista gelese, il dottore B. C., che nel 2011 fu contattato per conto di una S.p.a. che poi risultò riconducibile alla “famiglia Cerbo”. B. C. fu indotto da un giovane ma intraprendente ragioniere, di origine gelese come lui, a credere che avrebbe ricevuto l’incarico di costituire il Collegio sindacale della S.p.a. in questione. Per questo fornì a Francesco Ivano Cerbo – padre di William – i suoi dati e quelli delle altre persone con cui avrebbe dovuto costituire il Collegio. “Nell’offerta ricevuta dal ragioniere vedevo un’opportunità professionale prestigiosa”, ha ripetuto in Aula il dottore B. C.. Invece non seguì lettera di incarico e quando B. C., insospettito dai comportamenti tenuti dal ragioniere gelese, scoprì che l’S.p.a. aveva già provveduto a depositare i documenti di bilancio societario, si convinse a denunciare tutta la vicenda che gli appariva quanto meno strana.
A spiegazione della slide, il G.I.P. di Catania ha disposto il sequestro delle quote della società “Meta Harmony S.r.l.” e della ditta individuale “69 lune”, per il tramite delle quali la famiglia Mazzei gestiva la discoteca catanese “69 Lune Fashion Club”.
Flora Bonaccorso