Duomo Giarre, arciprete Russo vuole apertura totale

L’arciprete Antonino Russo torna alla carica. Appena pochi giorni fa aveva sfidato le istituzioni, azzerando i tempi della burocrazia, riuscendo ad ottenere in tempi rapidi il via libera per l’apertura ai fedeli della navata del Sacramento e, nel contempo, l’accesso pedonale di via Sartori che evita ai fedeli di affrontare la scalinata di piazza Bonadies con particolare disagio per i portatori di handicap.

Il parroco del Duomo ieri, in mattinata, si è recato all’Ufficio tecnico, incontrando il Rup, geom. Sebastiano D’Anna (nella foto a sinistra) informandolo delle proprie intenzioni. Consapevole che difficilmente il cantiere ripartirà in tempi brevi, don Nino Russo, punta ad una accelerazione dei tempi procedurali per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni tecniche dall’impresa (e dai responsabili della sicurezza), per consentire l’accesso ai fedeli alle altre due navate, seppure in presenza dei ponteggi.  “Della sicurezza mi occuperò personalmente – dice don Russo – collocando le reti a protezione dell’area transennata e interdetta ai fedeli”.

Intanto all’interno del Duomo, permangono delle situazioni di pericolo che prescindono dalla presenza o meno dei cantieri. A cominciare dalle infiltrazioni che interessano la cupola e dalla quale, nella parte interna, si sono staccati dei piccoli frammenti di intonaco. Il parroco tuttavia, ha rimediato posizionando, autonomamente, una rete di protezione. Non meno importante è l’assenza di un impianto elettrico a norma: ampi settori della chiesa sono al buio e attraversati da una rete di cavi penzolanti. Infine c’è il pericolo che il fercolo della chiesa possa subire danni dagli agenti atmosferici trovandosi alloggiato in un capannone, all’aperto, nella zona di Sciara.  I lavori nei locali per il fercolo, posti alle spalle della chiesa, in corrispondenza della scalinata che conduce nel quartiere Camposanto Vecchio, sono stati sospesi con i ponteggi all’esterno e le impalcature per la pitturazione.