Addio all’Agenzia delle Entrate di Trappitello

L’importante ufficio fiscale, punto di riferimento per i contribuenti di quindici Comuni, figura nell’elenco dei cinquantatré che il Governo nazionale ha deciso di sopprimere a partire dal gennaio 2016. Riusciranno sindaci e parlamentari delle municipalità interessate a mobilitarsi massicciamente per scongiurare tale ennesimo depauperamento di un territorio che in questi ultimi anni è già stato privato di altre strutture al servizio del cittadino?

Nella Valle dell’Alcantara prosegue in maniera pressoché sistematica lo “spietato” smantellamento dei servizi presenti sul territorio. Dopo la chiusura del tribunale e persino del “semplice” ufficio del giudice di pace, adesso Taormina ed i numerosi Comuni attorno ad essa orbitanti dovranno rassegnarsi a fare a meno anche della frequentatissima Agenzia delle Entrate, i cui uffici hanno attualmente sede nella popolosa frazione di Trappitello (così come i prima citati uffici giudiziari, già soppressi un paio d’anni fa).

E’ stata infatti ufficializzata la “black list” dei cinquantatré uffici territoriali del Ministero delle Finanze che, in nome di una rigorosissima ed intransigente “spending review”, dovranno chiudere i battenti, e nel “triste” elenco figura anche quello di Taormina-Trappitello (almeno sino a questo momento, invece, pare non ci sia nulla da temere per l’ufficio territoriale di Giarre).

Da tale impopolare operazione, lo Stato italiano conta di ottenere un risparmio pari a circa cinquanta milioni di euro, che però, a conti fatti, saranno i cittadini a dover sborsare in quanto, tanto per rimanere al territorio di cui ci occupiamo, per chi abita nel comprensorio di Taormina una cosa è raggiungere Trappitello ed un’altra la lontana Messina, che assorbirà il personale e le competenze dell’Agenzia delle Entrate taorminese una volta che questa verrà soppressa: chi, ad esempio, vive in un centro dell’alta Valle dell’Alcantara (pensiamo a Santa Domenica Vittoria o Roccella Valdemone) dovrà sicuramente fare il pieno all’automobile e perdere un’intera giornata, mentre sino ad oggi, registrare un contratto d’affitto, ottenere una rateizzazione sulle imposte da pagare o chiedere informazioni sul bollo auto sono state operazioni tutto sommato a portata di mano e di… portafoglio, visto che recarsi nella “baricentrica” Trappitello porta via al massimo mezz’ora di tempo e pochi euro di benzina.

Senza contare che con l’accentramento di questo tipo di uffici lo stesso Stato rischia di veder diminuire proprio quelle “entrate” che compaiono nella denominazione delle agenzie in oggetto, in quanto ai suoi funzionari, trasferiti d’imperio a quasi cento chilometri di distanza, il controllo capillare del territorio sfuggirà inevitabilmente di mano.

Eppure, per scongiurare questo ennesimo “scippo” che si vorrebbe perpetrare ai danni del cittadino cui è toccato in sorte di vivere nella “remota” provincia peloritana, qualche carta da giocare ci sarebbe, specie se si tiene conto del malessere palesemente manifestato in questi giorni nei confronti del Governo Renzi da Rossella Orlandi, direttrice nazionale dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha apertamente accusato Palazzo Chigi di voler “affossare”, anche e soprattutto con queste discutibili manovre di miserabile “spending review”, il complesso organismo da lei guidato. Il momento, dunque, sarebbe particolarmente propizio per fare veramente “politica”, se ancora la politica, intesa come tutela degli interessi di una comunità, un senso lo dovesse avere.

Facendo da sponda alle rimostranze della direttrice Orlandi, i sindaci dei quindici Comuni rientranti nella sfera di competenza dell’Agenzia delle Entrate di Trappitello (ovvero Castelmola, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Malvagna, Mojo Alcantara, Mongiuffi Melia, Motta Camastra, Roccafiorita, Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria e Taormina) potrebbero infatti approfittarne per far sentire la loro voce contro questa scellerata soppressione, sollecitando anche un autorevole intervento in tal senso delle deputazioni nazionali e regionali espresse dai loro territori. Ed invece, almeno sino a questo momento, tutto tace, malgrado l’imminente chiusura dell’importante struttura taorminese al servizio del cittadino non sia un mistero per nessuno.

E se il problema per le casse statali dovesse essere l’esborso del canone di affitto al proprietario privato del grande immobile di Via Francavilla che ospita gli uffici dell’agenzia, qualche sindaco (possibilmente quello di Taormina) potrebbe anche mettere a disposizione (gratuitamente o per una cifra inferiore rispetto a quella sino ad oggi corrisposta) un edificio pubblico rientrante nel patrimonio del proprio Comune.

Sta di fatto che, qualora il “perverso” disegno non dovesse essere adeguatamente osteggiato dalle istituzioni locali, la smobilitazione dell’Agenzia delle Entrate di Trappitello avrà inizio tra appena due mesi (ossia l’1 gennaio 2016) per concludersi, con il trasloco definitivo nella sede centrale di Messina, entro il prossimo giugno. Dopodiché, per saperne di più sui tributi da pagare e per ottemperare al meglio ai propri doveri di “bravo contribuente”, bisognerà imboccare la A18 alla volta del capoluogo peloritano (ma non si dovevano fare le nuove province territorialmente “più omogenee” e “a portata di cittadino”?!…), il che non è certo il massimo del comfort e della sicurezza, trattandosi dell’asse autostradale più ad alto rischio d’Italia, così come sostenuto da autorevoli tecnici ed esperti di viabilità, anche alla luce dei recentissimi fenomeni di dissesto idrogeologico che, insieme alle gallerie al buio ed al manto stradale eternamente dissestato, fanno rimpiangere le vecchie mulattiere del tempo che fu.

Morale della favola: per gli “sventurati” residenti nell’entroterra taorminese e nella Valle dell’Alcantara, al “fisiologico” disagio di dover pagare le tasse si aggiungeranno, come se non bastasse, ulteriori esborsi di denaro, stress, perdite di tempo e persino rischi per la propria incolumità, della serie: le tasse bisogna pagarle, e bisogna anche pagarle… care. Evviva la “spending review”!…

Rodolfo Amodeo    

 

FOTO: Rossella Orlandi, direttrice nazionale dell’Agenzia delle Entrate, e la piantina geografica indicante in rosso la vasta area di competenza dell’ufficio territoriale di Taormina-Trappitello