Le bottiglie di liquore lasciate in bella vista, sotto le panchine, dopo averle finite davanti ai tanti bambini che frequentano la piazza. Di più. Le aiuole dei quattro candelabri artistici sono assediate dalle sterpaglie, mentre il tabellone con le informazioni storiche della città è in totale stato di abbandono: al posto delle notizie storiche c’è solo una enorme macchia nera. L’inchiostro è stato sbavato dalle infiltrazioni che hanno pesantemente danneggiato l’impianto.
Piazza Duomo non è adeguatamente illuminata. Interi settori sono al buio, con la chiesa Madre avvolta dalle tenebre. Il parroco don Nino Russo, rileva che i corpi illuminanti della cancellata esterna e che contribuivano ad illuminare parte della piazza, sono rimasti a lungo spenti. Una vera indecenza. Sotto gli occhi di tutti.
Dopo svariate sollecitazioni all’Ufficio tecnico del Comune il parroco si è dovuto arrendere, ripristinando autonomamente l’impianto dopo avere individuato il quadro elettrico. “Paradossalmente – afferma don Nino Russo – proprio il simbolo della città, il monumento più importante è al buio. I proiettori che illuminano il prospetto esterno della chiesa sono disattivati da tempo, compresi quelli incassati a terra”.
La chiesa in buona sostanza se non fosse per i riflessi della pubblica illuminazione di via Callipoli, sarebbe totalmente al buio.
“Una piazza che andrebbe monitorata soprattutto il sabato sera – afferma il prelato – quando vi si ritrovano decine di giovani. Riguardo gli atti di vandalismo sarebbe auspicabile che quelle telecamere posizionate nei pressi dell’area archeologica venissero attivate”. Piazza Duomo, il salotto della città è solo un polveroso sgabuzzino e a questo punto si abbia il coraggio di farne il simbolo di questo Bicentenario.