Cosi come paventato nell’udienza del maggio scorso, stamane il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Catania, Giuseppina Montuori, ha verbalmente anticipato la conclusione del processo a carico del dirigente finanziario Letterio Lipari e del suo vice, Salvatore Trischitta, emettendo sentenza di “non luogo a procedere” per la prescrizione intervenuta lo scorso 30 aprile e, in considerazione del presunto commesso reato, risalente al 2007.
I due imputati rispondevano dell’accusa di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e segnatamente per avere alterato alcune delibere comunali, consegnandole ad un ispettore ministeriale.
Secondo l’accusa, i due funzionari comunali avrebbero modificato e “ritoccato” gli importi di due delibere di giunta, entrambe aventi ad oggetto la ripartizione tra le aree del salario accessorio, e, segnatamente: la n.166 dell’ottobre del 2005 e la n.170 dell’ottobre del 2006.
Lapidario il commento dell’avvocato Enzo Mellia che assiste Letterio Lipari: “La prescrizione, così come è noto, è una causa estintiva del reato, imposta dal decorso del tempo”.
Stamane, i due imputati erano entrambi assenti in aula, presente, invece, l’avv. Giuseppe Panebianco, funzionario del Comune di Giarre, Ente che si è costituito parte civile al processo conclusosi, ancora prima di iniziare, con l’avvenuta prescrizione.