“Un triste e solitario rituale senza fine”

Il volume “Giocati dall’azzardo” della psicologa Maria Cristina Perilli presentato a Catania nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione sul problema

Nell’ambito della campagna nazionale contro i rischi causati dal gioco d’azzardo “mettiamoci in gioco”, è stato presentato nella saletta messa a disposizione dai titolari dell’Herborarium Museum di via Crociferi, luogo simbolo del barocco siciliano, considerato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, il libro di Maria Cristina Perilli, dirigente del servizio di psicologia in un’A.S.L. del nord Italia, “Giocati dall’azzardo. Mafie, illusioni e nuove povertà” (Edizioni Sensibili alle foglie Scrl, febbraio 2015, pagg. 224, € 16, 00) con prefazione di don Virginio Colmegna.

Di fronte ad un folto uditorio, particolarmente attento, l’autrice è stata presentata dallo psicologo Pino Cusari, anch’egli impegnato nella medesima campagna in provincia di Catania, promossa da diverse associazioni molto sensibili verso questo problema attuale che coinvolge molti strati della popolazione in quanto, come afferma l’autrice “il prezzo dell’azzardo lo paghiamo tutti con l’Italia che, per quantità del volume dei giochi, si pone al quarto posto nel mondo dopo Stati Uniti d’America, Cina e Giappone, e primo in Europa, mentre il gioco rappresenta la terza industria a livello nazionale”.

Il volume, presentato a Catania, ultima tappa di un lungo giro per l’intera penisola italiana, descrive, con il supporto di molti dati e grafici, una panoramica completa sul mondo dell’azzardo, dagli aspetti storici fino agli sviluppi più recenti (online e nuovi giochi), dalla legislazione che lo regolamenta in Italia ai risvolti soci economici, dagli aspetti clinici generali, con ampi riferimenti alle possibilità di cura offerti, ai dati relativi alle categorie più fragili che vengono colpite (anziani e minori). Viene sottolineato, nel libro, come il gioco d’azzardo ha provocato pesanti ricadute sociali, soprattutto negli ultimi anni, per via del vertiginoso aumento dei soldi spesi dagli italiani per giocare, di fronte ad un immiserimento generale; si assiste alla incongruente scelta statale di incentivare il mercato dell’azzardo con lo scopo di “drenare” liquidità, incurante che questi “prelievi” avvengano sulla pelle dei giocatori. Per aumentare le entrate erariali si spingono sempre di più le persone a giocare sfruttando (anche con il concorso di altri psicologi), senza alcun pudore, anche le debolezze umane: tra queste, il pensiero cognitivo erroneo, quella sorta di pensiero magico così diffuso nella nostra cultura, viene usato da chi progetta i giochi, per incentivare le persone a continuare a tentare la fortuna “in un triste e solitario rituale senza fine”.

Anche la pubblicità ha la sua parte e diviene sempre più invasiva, seducente ed ingannevole, in quanto spinge le persone a credere che, poiché giocare risulta facile, anche vincere lo sia e si possono in tal modo risolvere tanti problemi.

Completa il volume una ricca filmografia ed un’ampia sitografia sul gioco d’azzardo.

Domenico Pirracchio