Si intensificano le attività di controllo della filiera della pesca da parte della Guardia Costiera in vista delle prossime festività Natalizie. Uno degli obiettivi principali della vigilanza sono le frodi al consumatore dal momento che esistono molte specie ittiche apparentemente simili ma qualitativamente molto diverse. È il caso del baccalà e dello stoccafisso: denominazioni che, per Legge, possono essere usate solo per i Merluzzi Nordici (Gadus macrocephalus / morhua), parenti del nostro merluzzo/nasello, essiccati o sottoposti a salatura.
Nella mattinata odierna, nella frazione di Trepunti del comune di Giarre, è stato sorpreso un venditore ambulante mentre pubblicizzava come «Baccalà norvegese di qualità» una specie chiamata Brosme, pescata nelle acque islandesi. Il pesce era anche conservato in cattive condizioni igienico-sanitarie ed esposto ai gas di scarico delle numerose auto in transito sulla strada.
Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto ha sottoposto a sequestro tutto il prodotto (circa 40 kg) e denunciato a piede libero il responsabile per frode in commercio e vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione.
Una buona regola da tenere sempre presente quando si acquista pesce, soprattutto in periodi di forte domanda come le festività o quando il prezzo è molto più basso del normale, è pretendere che sia sempre esposta l’etichetta,che obbliga chi vende ad assumersi la responsabilità di quello che scrive, anche in caso di controlli. Verba volant, scripta manent.
Giarre: sequestrato baccalà in cattivo stato di conservazione. Un denunciato
pubblicato il 21 novembre 2015 alle 14.06
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