A cura del Circolo Bohemien di Acireale, presidente la giornalista e scrittrice Maria Cristina Torrisi, nella sala conferenze dell’ex Angolo di Paradiso è stato presentato “Oltre i silenzi del vuoto” della prof.ssa Nella Leone, docente di lingue in alcune realtà carcerarie.
La presidente Torrisi ha dato inizio alla serata soffermandosi sulla scrittrice Leone e la sua attività lavorativa e accennando al messaggio contenuto nel libro dal sottotitolo “Coscienza operante contro disagio, devianza, carcere e dopo”, messaggio rivolto a tutti noi per “superare il serpeggiante senso di indifferenza che ci circonda, poiché il carcere non è affatto cosa lontana da noi, anzi è parte niente affatto marginale della nostra società”. Ha quindi sottolineato l’importanza e la necessità di “porre molta attenzione alla risocializzazione dei carcerati” dato che il contenuto del libro porta fuori, in maniera chiara, la testimonianza che una vita diversa è possibile e che una pena percepita dal condannato come ingiusta, incattivisce e imbruttisce.
La parola è passata alla Leone che conoscendo l’ambiente “carcere” e i suoi “abitanti” ha sottolineato come in atto nelle carceri ci sia una sperequazione forte tra il numero della popolazione accolta e i posti disponibili, per cui è molto difficile un’opera di umanizzazione dell’ambiente, un’opera rieducativa. “Il problema fondamentale – ha proseguito – è quello di mettere in relazione il terzo comma dell’art. 27 della nostra Costituzione e le pene detentive, come l’ergastolo ostativo, che non prevedono la fine della pena nonché il divieto di accesso a benefici e misure alternative al carcere”. Avviandosi alla conclusione ha quindi fatto presente la sua ricetta, quella di “introdurre un sistema che faccia leva su cultura, contatto sociale e lavoro, perchè solo così si potrà percorrere, serenamente, la via per la risocializzazione ed avere nuovi e migliori cittadini”.
L’ultimo intervento programmato è stato svolto dalla dott.ssa Maria Pia Fontana, assistente sociale specialista presso il Ministero della Giustizia, sociologa e formatore, la quale ha premesso che la riflessione sul carcere si inscrive nell’impegno attivo a favore della legalità. “ La legalità, infatti, viene assicurata – ha ricordato – non solo dalla prevenzione dei reati e dal perseguimento dei colpevoli, ma anche dalla garanzia che i processi e l’esecuzione penale siano giusti e conformi alla Costituzione”. Si è poi soffermata anche lei ad accennare alla realtà carceraria, “molto eterogenea” per differente presenza di adulti e minori, per offerta di opportunità trattamentali differenziate tra gli istituti penitenziari, assenza di un regolamento specifico per i minori. Ha così concluso: “Se oggi non possiamo abolire il carcere, possiamo tuttavia sottoporlo a verifica per valutare effettività della sua funzione rieducativa puntando su tutti quegli strumenti (lavoro e studio) che sono in grado di aprire alla prospettiva di un recupero e reale inserimento sociale”.
Nel dibattito è emerso l’interesse del pubblico per il tema, per cui la presentazione del libro della Leone si è trasformato nel luogo più adatto dove gli intervenuti hanno espresso le loro idee, le loro esperienze puntando anche a non fare dimenticare “le vittime” dei reati commessi.
Camillo De Martino
Nella foto da sinistra la prof.ssa Nella Leone, la presidente M. Cristina Torrisi, la dott.ssa Maria Pia Fontana