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Francavilla celebra la patrona Santa Barbara

Francavilla celebra la patrona Santa Barbara

I tradizionali festeggiamenti avranno luogo domani, venerdì 4 dicembre, nella ricorrenza della decapitazione della martire cristiana ad opera del padre. Date le ristrettezze finanziarie, la giovane e generosa fiorista Trisha Sgarlata si è offerta gratuitamente di addobbare la settecentesca vara. Storia e leggenda di un culto che nella cittadina dell’Alcantara sarebbe stato importato dai monaci basiliani della “Batiazza”

Si rinnova domani, venerdì 4 dicembre, la devozione della comunità francavillese nei confronti di Santa Barbara, patrona della cittadina dell’Alcantara. Date le ristrettezze finanziarie, i festeggiamenti di quest’anno si preannunciano improntati all’essenzialità.

Il programma, predisposto dalla commissione organizzatrice formata dall’arciprete Don Giuseppe Albano e da Antonio Mancini e Morena Papa, prevede la celebrazione delle SS. Messe alle ore 8.00, 11.00 e 17.30. A quest’ultima (quindi intorno alle ore 18.30) seguirà la processione del fercolo con la settecentesca statua della santa per le vie del paese (Via Umberto, Via Vittorio Emanuele, Vale Libertà, Via Roma e rientro nella Chiesa dell’Annunziata).

Per quanto concerne le spese, quelle per l’illuminazione e per l’addobbo floreale dell’altare verranno finanziate dalla raccolta in chiesa, mentre l’Amministrazione Comunale si accollerà la prestazione del locale corpo bandistico “Vincenzo Bellini”.

I costi sarebbero, comunque, ben maggiori se non fosse per la generosità della giovane fiorista Trisha Sgarlata, titolare da un paio di mesi della già avviatissima attività commerciale “Petali & Sogni” (a Francavilla in Via Vittorio Emanuele n. 65), la quale si è spontaneamente offerta di addobbare gratuitamente la vara di Santa Barbara con delle eleganti e pittoresche composizioni floreali a base di Anturium Singapore e rose rosse.

A Francavilla di Sicilia pare che il culto di Santa Barbara affondi le proprie origini in una reliquia della vergine e martire cristiana (l’osso frontale collocato in un mezzobusto d’argento) portata lì dall’Oriente dal monaco basiliano San Cremete, abate del monastero di San Salvatore della Placa (in gergo dialettale locale comunemente inteso come “Batiazza”), da cui i religiosi, sul finire del XIX secolo andarono via per trasferirsi (prima a Castiglione di Sicilia e poi a Randazzo) in edifici più confortevoli ed in ambienti dal clima più mite (v. i recenti studi del francavillese Salvatore Ferruccio Puglisi contenuti nella sua recente pubblicazione “Il Salto di San Crimo”). Ma durante il trasloco, proprio mentre i frati stavano prendendo la reliquia di Santa Barbara per portarsela nella loro nuova dimora, scoppiò un violentissimo temporale, che venne interpretato come la volontà della martire di voler rimanere a Francavilla. I monaci decisero, quindi, di lasciare la reliquia nella chiesa dell’Annunziata, e non appena la depositarono lì, il tremendo uragano d’improvviso cessò ed il sole tornò miracolosamente a risplendere, fenomeno questo che si sarebbe puntualmente manifestato successivamente ogni qualvolta, preoccupata dalle avversità atmosferiche, la popolazione francavillese portava in processione la statua di Santa Barbara per implorare il cessare delle intemperie.

Barbara nacque nel III secolo d.C. in Asia Minore, in quella che è l’attuale città turca di Izmir (chiamata a quei tempi Nicomedia). Il padre Dioscuro, di religione pagana, non appena intuì che la figlia aveva abbracciato il credo cristiano, la denunciò al magistrato romano che, dopo due giorni di atroci torture, il 4 dicembre del 306 d.C. la condannò alla decapitazione per mano dello stesso genitore. Ma un istante dopo la crudele esecuzione, in segno di punizione divina Dioscuro venne ucciso da un fulmine. In considerazione di tale episodio, Santa Barbara è assurta a protettrice di tutti coloro i quali hanno a che fare con esplosivi e pericolosi materiali infiammabili (artiglieri, fuochisti, vigili del fuoco, minatori, ecc.).

Rodolfo Amodeo  

 

FOTO: la vara di S. Barbara e l’altare della chiesa dell’Annunziata con gli addobbi floreali di “Petali & Sogni” e nei riquadri (da sinistra) l’arciprete Giuseppe Albano, i membri della commissione dei festeggiamenti, Antonio Mancini e Morena Papa, e la generosa fiorista Trisha Sgarlata

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