Diritto allo studio nella Valle dell’Alcantara? Roba “da ricchi” -
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Diritto allo studio nella Valle dell’Alcantara? Roba “da ricchi”

Diritto allo studio nella Valle dell’Alcantara? Roba “da ricchi”

I Comuni ricadenti in questa “remota” area territoriale distano dalle sedi universitarie di Messina e Catania appena un po’ al di sotto dei cento chilometri e, pertanto, i loro studenti non possono beneficiare delle detrazioni fiscali sui canoni di locazione degli immobili che prendono in affitto in città per poter frequentare assiduamente i corsi di laurea

I residenti nella Valle dell’Alcantara continuano a pagare lo scotto di abitare in un territorio di periferia, alquanto distante dalle città capoluogo, anzi… no. E già: perché per lo Stato i settanta e passa chilometri che separano centri come Francavilla, Mojo Alcantara e Castiglione di Sicilia da Messina e Catania non sono poi così tanti, e comunque non tali da giustificare quella particolare forma di sostegno assicurata alle famiglie degli studenti universitari fuori sede che prendono in affitto una casa in città per poter seguire con assiduità le lezioni dei rispettivi atenei.

In pratica, per aver diritto a detrarre dalla dichiarazione dei redditi l’importo del relativo canone di locazione, occorre che il Comune in cui ha sede l’Università (nella fattispecie Messina o Catania) disti da quello dello studente almeno cento chilometri. E questo, per appena una manciata di chilometri, non è il caso degli studenti universitari provenienti dai Comuni dell’Alcantara.

Morale della favola: a Francavilla di Sicilia e dintorni quei circa tremila euro l’anno che, mediamente, i genitori destinano ai figli per potersi mantenere la cosiddetta “stanza” nel capoluogo peloritano o in quello etneo, non sono detraibili dal pagamento delle tasse.

A lamentare questo problema, facendosi portavoce di tante altre famiglie del comprensorio, è un genitore francavillese il quale, giustamente, fa notare che in Italia il diritto allo studio sta ormai diventando “roba da ricchi”, ossia un privilegio per gli ormai pochi fortunati “figli di papà”.

«Addirittura – sottolinea amareggiato questo signore – mi sto anche vedendo recapitare delle salatissime multe dell’Agenzia delle Entrate per le detrazioni che, in assoluta buona fede, ho erroneamente applicato negli anni passati alla mia dichiarazione dei redditi, credendo che non vigesse questo assurdo ed iniquo limite del chilometraggio.

«Ma ditemi voi come dei giovani, cui è toccato in sorte di vivere in questa splendida, ma discriminata dalle istituzioni, Valle dell’Alcantara possano viaggiare ogni giorno alla volta di Messina o Catania, visto che, a parte il disagio e lo stress, qui i servizi di trasporto pubblici sono, ormai da tempo immemorabile, pressoché inesistenti.

«Ha un bel dire l’articolo 34 della Costituzione Italiana laddove recita che “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” e che “la Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze”. La triste verità vera è invece che, ancora una volta, l’esercizio di un diritto fondamentale, teoricamente garantito ad ogni cittadino, è in realtà subordinato all’avere o meno i quattrini».

E non è certo un caso – aggiungiamo noi – se aumentano sempre più i neodiplomati della “remota” provincia siciliana che vanno a proseguire gli studi presso atenei del Nord o del Centro Italia anziché in quelli della loro regione: non è per nulla un fatto “snobistico”, perché andando ad abitare ad oltre cento chilometri di distanza dal loro paese possono beneficiare del prima citato diritto alla detrazione fiscale dei canoni d’affitto ed, inoltre, hanno più possibilità, una volta conseguita la laurea, di inserirsi subito nel mondo del lavoro, così come si evince da recenti statistiche.

Ai rettori delle Università siciliane, che negli ultimi tempi, dalle colonne dei giornali ed in convegni e conferenze, lamentano spesso e volentieri questa “emorragia” di iscritti ai rispettivi atenei, consigliamo dunque di non sottovalutare tali aspetti.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO-VIGNETTA: una studentessa fuori sede staziona davanti all’Università di Catania con il suo camper, che le consente di fare a meno di affittarsi una casa in città. Potrebbe essere un’idea…  

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