Il sindaco Lino Monea respinge l’attacco sferratogli negli ultimi due giorni dal nostrano “popolo di Facebook” in merito alle poco decorose condizioni delle strade del paese, spesso e volentieri invase da cartacce ed altri tipi di immondizia ed, ultimamente, anche dalla fastidiosa sabbia vulcanica. «Invito alla prudenza – sottolinea tra l’altro il primo cittadino – chi sui social network si abbandona ad incaute esternazioni prive di fondamento»
Ieri, nella calza della Befana, il sindaco di Francavilla di Sicilia, Lino Monea, ha trovato parecchio… carbone. A recapitarglielo è stato il locale “popolo di Facebook” attraverso i poco benevoli commenti ad un nostro servizio giornalistico del giorno precedente in cui riferivamo dei malumori dei commercianti della centrale Via Vittorio Emanuele ai quali, pressoché quotidianamente, tocca improvvisarsi operatori ecologici per spazzare i tratti di strada antistanti ai rispettivi negozi, visto che a tale compito non ottempera, per come dovrebbe, il personale dell’Ato Rifiuti. E sempre nello stesso articolo accennavamo pure ai disturbi agli occhi ed all’apparato respiratorio accusati da parecchi cittadini a seguito dell’inalazione della cenere vulcanica, piovuta all’inizio dello scorso mese di dicembre e di cui vi è ancora traccia in alcuni angoli del paese. Sul popolare social network, pertanto, al cospetto di tale notizia tanti francavillesi hanno dato addosso all’Amministrazione Comunale della cittadina dell’Alcantara, accusando quest’ultima di scarsa attenzione per i problemi del paese a fronte, come se non bastasse, di una tassazione elevata. Adesso, però, il sindaco Monea rispedisce al mittente tutto il “carbone” da lui ricevuto negli ultimi due giorni.
«I social network – esordisce il primo cittadino francavillese replicando alle accuse mossegli – sono degli strumenti di comunicazione formidabili ed altamente democratici, ma bisogna saperli usare, cominciando con l’assumersi la responsabilità di ciò che si scrive nei commenti e nei messaggi che si postano.
«Si sappia, dunque, che in questi anni il sottoscritto e l’assessore al ramo Salvatore Bardaro abbiamo più volte segnalato all’Ato “Messina 4”, con tanto di relazioni scritte e referti fotografici, i disservizi subiti dalla nostra comunità per quanto concerne la pulizia del paese. E l’abbiamo fatto anche avantieri, 5 gennaio, riscontrando la sporcizia ed il degrado denunciati a mezzo stampa da alcuni commercianti di Via Vittorio Emanuele. L’Ato, dal canto suo, ha i suoi problemi in quanto società da diversi mesi in liquidazione (verrà, quanto prima, sostituita dalle “Aro”, tra cui quella che il Comune di Francavilla ha deciso di gestire in proprio) e che, come tale, non può permettersi di assumere nuovi operatori ecologici per adeguatamente fronteggiare le esigenze del vasto territorio di sua competenza.
«Per altro verso, c’è da considerare che le cartacce e gli altri tipi di rifiuti di cui l’altra mattina erano costellate la banchina e la carreggiata di Via Vittorio Emanuele, non sono certo “sbocciati” spontaneamente dal manto stradale, e nemmeno possono essere piovuti nottetempo dal cielo… Questo per dire che se si vuole un paese pulito, com’è giusto e doveroso che sia, anche i cittadini devono fare la loro parte (tra l’altro, nell’ultimo scorcio del 2015, abbiamo dotato diversi angoli del paese di nuovi cestini gettacarte, che si aggiungono a quelli preesistenti).
«Ad ogni buon conto, tralasciando questi spiacevoli sporadici episodi, posso garantire che, proprio in queste recenti festività natalizie, mi è capitato di imbattermi in visitatori provenienti da altre parti d’Italia i quali si sono complimentati col sottoscritto per la pulizia ed il decoro che, a loro dire, caratterizzano Francavilla di Sicilia.
«In realtà, l’unico vero problema esistente nel nostro Comune su tale fronte è la sporcizia causata dai cani (riguardo ai quali siamo anche impegnati, con gli strumenti messici a disposizione dalla normativa in materia, nel contrasto al triste e dilagante fenomeno del randagismo). A tal proposito, non vorremmo che chi, a mo’ di denuncia, pubblica sui social media foto di deiezioni canine in bella mostra sulle pubbliche vie di Francavilla, fosse lui stesso possessore di qualche quadrupede, salvo poi non possedere la paletta, il secchiello e quant’altro necessario a rimuovere le spiacevoli tracce lasciate sul suolo dal passaggio dell’animale…».
E dopo aver “spazzato via” (è proprio il caso di dirlo…) le critiche in merito ai rifiuti ordinari e “bestiali”, Lino Monea passa a quelle relative all’ancora non completata rimozione della sabbia vulcanica dalle vie del paese.
«Il fenomeno parossistico dell’Etna – spiega il sindaco di Francavilla – si è verificato nella notte tra il 3 ed il 4 dicembre scorsi. Ricadendo le successive giornate (ossia il 5 ed il 6) di sabato e domenica, il lunedì 7, non appena riaperti gli uffici municipali, ci siamo immediatamente attivati da un lato per chiedere alla Regione Siciliana un contributo economico onde poter fronteggiare tale emergenza, e dall’altro per tentare di far intervenire l’Ato nelle operazioni di pulitura. Sta di fatto che da Palermo non è arrivato il becco di un quattrino e dalla società avente sede a Trappitello ci è stato risposto che l’Ato non ha la competenza né tantomeno i mezzi per poter rimuovere la cenere vulcanica.
«Abbiamo, quindi, iniziato a pulire le vie del paese, con un intervento di somma urgenza, attingendo ai fondi (per diverse migliaia di euro) del nostro bilancio comunale. Nel frattempo ricevevamo la visita di alcuni autorevoli funzionari del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, i quali ci hanno loro stessi consigliato di non “affannarci” più di tanto essendo la fase parossistica ancora in corso e non potendosi ancora prevedere il suo esaurimento.
«Rendiamoci tuttavia conto, da persone ragionevoli e di buon senso anziché dalla “protesta facile”, che siamo in presenza di un fenomeno del tutto particolare: perché si possono ripulire le strade quanto si vuole, sino a farle “brillare”, ma resta comunque la cenere caduta sui tetti delle case, che al minimo soffio di vento continua a precipitare in strada».
Il primo cittadino francavillese ribatte, infine, a certe “battutine”, apparse anch’esse in questi ultimi giorni sui gruppi francavillesi di Facebook, riguardanti gli aspetti tributari e, più in generale, finanziari della sua gestione amministrativa.
«Capisco che, specie nei tempi in cui viviamo, pagare le tasse è, un po’ per tutti, qualcosa di “doloroso” – dichiara Lino Monea – ma, se ciò può consolare, a Francavilla, almeno per quanto riguarda l’imposizione locale, la pressione fiscale è inferiore rispetto a quella di tanti altri Comuni in stato di dissesto finanziario.
«E tanto per rimanere all’argomento oggetto delle polemiche di questi giorni, quest’anno a Francavilla la tassa sui rifiuti è diminuita, sia perché abbiamo stanato numerosi evasori totali o parziali (e quindi, pagando tutti, si paga tutti di meno) e sia a seguito delle vibrate rimostranze di noi sindaci, con in testa il sottoscritto, nei confronti dell’Ato.
«Ancora una volta, pertanto, invito alla prudenza chi, sui social network, si abbandona a certe incaute “esternazioni” senza prima sincerarsi di come stiano esattamente le cose: perché il sottoscritto sindaco e gli assessori che mi affiancano facciamo quotidianamente di tutto, col prezioso supporto dei dipendenti comunali, per difendere i legittimi interessi della comunità che abbiamo l’onore di amministrare, come può anche chiaramente evincersi dalle rigorosissime politiche di risanamento finanziario da noi attuate in questi tre anni e mezzo, all’insegna di tagli agli sprechi ed agli sperperi di denaro pubblico».
Chissà se l’Epifania, a Francavilla di Sicilia, tutte le polemiche se le sarà portate via…
Rodolfo Amodeo
FOTO: il sindaco di Francavilla di Sicilia, Lino Monea (al centro), con i componenti della sua Giunta (da sinistra il vicesindaco Angelo Russotti e gli assessori Salvatore Bardaro, Claudia Russotti ed Armando Belfiore)