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A Catania in viaggio nel tempo

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Le “meraviglie” della Società Storica Catanese, prestigiosa istituzione del capoluogo etneo fondata sessant’anni fa da alcuni benemeriti professionisti ed intellettuali nel nobilissimo intento di raccogliere e tramandare ai posteri testimonianze e documenti del glorioso passato della loro amata città. L’antico palazzo di Via Etnea in cui ha sede è divenuto, così, una superba “casa museo”, oggi gestita dal regista Alfio D’Agata, figlio dell’originario presidente, il quale ha avviato dei contatti col Comune di Linguaglossa per coinvolgere nella straordinaria esperienza anche i centri della provincia

Nel pieno centro di Catania, in un palazzo di fine Ottocento appartenuto ai Baroni Nicotra e che fu anche sede dell’ambasciata austroungarica, “abita” tutto il glorioso passato del capoluogo etneo. Da sessant’anni, infatti, in quell’antico edificio ha sede la “Società Storica Catanese”, fondata il 20 ottobre 1955 da Michele D’Agata allo scopo di raccogliere, conservare e tramandare ai posteri l’ingentissimo patrimonio storico, artistico e monumentale della Città dell’Elefante. Da qui all’ottobre 2016, dunque, il sontuoso immobile di Via Etnea n. 248 sarà il quartier generale di tutta una serie di eventi ed iniziative celebrative del sessantesimo anniversario dell’importante istituzione catanese, oggi guidata dal regista Alfio D’Agata (nella foto principale), figlio del fondatore Michele.

Grazie all’amico Nino Pavone, stimato consulente del lavoro a Giarre ed ex assessore al Comune di Linguaglossa, siamo riusciti ad entrare in questo “scrigno di antichità” che è la Società Storica Catanese, le cui stanze trasudano storia, arte e cultura grazie all’ingentissimo patrimonio librario, documentale e di oggettistica d’antan raccolto negli anni dai soci del prestigioso sodalizio, i quali, anziché conservare gelosamente (ed egoisticamente) nelle proprie case queste preziose testimonianze del passato, hanno intelligentemente ed altruisticamente preferito metterle a disposizione della pubblica fruizione.

Transitando da quell’affascinante “labirinto” di stanze e saloni, di cui non si riesce a tenere il conto, ci si imbatte in oltre cinquantamila volumi, rari ed interessantissimi cimeli storici (tra cui reperti bellici e lettere autografe di Garibaldi indirizzate alla nobile famiglia Biscari per aver dato ospitalità alle sue truppe), pregevoli quadri e sculture d’autore (in particolare i busti dello Zagarella, artefice anche delle statue della Villa Bellini) e numerosi oggetti risalenti agli albori della tecnologia, tra cui un grammofono ed i più svariati modelli della vecchia macchina da scrivere.

Un’ala di questa opulentissima casa museo ospita, inoltre, una caratteristica cucina di fine Ottocento che, modernizzata nelle sue componenti interne, si mostra perfettamente funzionante, al punto da essere periodicamente utilizzata per la preparazione di cene a tema (curate dall’associazione “Cotumè”).

Riguardo agli altri eventi allestiti periodicamente dalla Società Storica Catanese nella sua sede di Via Etnea, figurano anche presentazioni di libri ed incontri letterari, mostre d’arte e concerti di musica da camera.

Ma quegli ambienti dall’antico splendore si prestano anche a fare da set per produzioni cinematografiche e televisive, come ben sanno autorevoli personalità siciliane del mondo della recitazione e dello spettacolo, quali Leo Gullotta e Nino Frassica, che della Società Storica Catanese sono soci, grazie soprattutto alla loro amicizia con l’attuale presidente Alfio D’Agata, apprezzato regista con all’attivo, tra cortometraggi e mediometraggi, una trentina di produzioni.

L’ impegno nell’ambiente cinematografico costringe D’Agata a risiedere prevalentemente nella Capitale, ma la “sua” Società Storica Catanese resta comunque in buone mani in quanto il dinamico presidente è riuscito ad appassionare alla “creatura” del compianto papà Michele (deceduto nel 2007) alcuni volontari particolarmente sensibili alla cultura ed al fascino del passato, tra cui Anna Scordio, giovane scenografa originaria di Gela con all’attivo anche lei esaltanti esperienze nel mondo del cinema, che ci ha molto cordialmente accolto e fatto da “Cicerone” in occasione della nostra recente visita, durante la quale, oltre a guidarci tra quella variegatissima ed inesauribile collezione di ricordi, ha ripercorso in sintesi per noi i sessant’anni della storica istituzione.

«La Società Storica Catanese – ci ha spiegato la Scordio – è stata fondata da sette benemeriti cittadini, tra i quali il più giovane era l’originario presidente Michele D’Agata. Vi facevano parte avvocati, medici, scrittori, storici, poeti e professionisti ed uomini di cultura in genere, animati dall’intento di conservare la memoria della loro amata città, ma anche della provincia etnea e della Sicilia in genere. Lo stesso Statuto quasi “obbligava” a donare qualcosa di materiale, anziché somme di denaro; ogni socio, pertanto, dava il proprio contributo portando qui libri, giornali, rogiti notarili, collezioni di francobolli e cartoline e tutto quanto potesse essere testimonianza di un’epoca.

«Tutte queste donazioni hanno, dunque, permesso di realizzare una vera e propria casa museo, accessibile a cittadini e turisti dalle 9,00 del mattino alle 16,00, mentre il sabato e la domenica dietro appuntamento da concordare tramite la nostra pagina Facebook o l’apposito sito web.

«Al nostro materiale cartaceo hanno attinto anche centinaia di studenti universitari per le loro ricerche e tesi di laurea, nonché persone interessate a recuperare vecchi articoli di giornale, in quanto abbiamo tutte le raccolte dei quotidiani siciliani.

«A partire dagli Anni Sessanta, la Società Storica Catanese avvertì l’esigenza di occuparsi essa stessa di editoria per consentire agli studiosi ed agli autori locali di pubblicare le loro opere (soprattutto testi di storia e raccolte di poesie), spesso ispirate dai dibattiti e dagli incontri culturali che si svolgevano nelle sue stanze, tra cui, negli Anni Settanta ed Ottanta, il “Maggio Letterario”, ovvero un intero mese dedicato alla narrativa ed alle composizioni in versi, durante il quale anche gente umile (artigiani, piccoli commercianti, tranvieri, ecc.) aveva la possibilità di mettere in luce il proprio estro creativo.

«Oggi, dunque, ci ritroviamo con un colossale patrimonio di testimonianze e documenti riguardanti il significativo passato della Città dell’Elefante, di cui, in regime di puro volontariato, stiamo curando la catalogazione. Abbiamo tentato di accedere a dei finanziamenti affinché questo alquanto impegnativo lavoro di inventariato potesse rientrare in un ben preciso progetto lavorativo, ma dalle pubbliche istituzioni cui ci siamo rivolti non abbiamo ottenuto risposta alcuna. Potrà sembrare strano, ma una realtà come questa, che si dovrebbe far di tutto per sostenere e valorizzare e che potrebbe anche dare occupazione, non viene adeguatamente attenzionata da chi di competenza. Tutto, dunque, è affidato alla sensibilità, alla passione ed all’entusiasmo di alcuni privati, con in testa il presidente D’Agata, i quali ci siamo resi conto dell’inestimabile “tesoro” culturale che è la Società Storica Catanese».

Ed a farci scoprire questo “tesoro” è stato, come prima accennavamo, l’amico e nostro fedele lettore Nino Pavone in quanto, ai tempi in cui ha rivestito l’incarico di assessore a Linguaglossa, ha avuto modo di conoscere il presidente della Società Storica Catanese, Alfio D’Agata, il quale aveva manifestato l’intenzione di avviare con il Comune pedemontano etneo un rapporto di interscambio e collaborazione (attraverso l’organizzazione di eventi espositivi, attività artistico-culturali, studi sul territorio, ecc.), considerato che l’istituzione da lui guidata, oltre che di Catania, è “memoria storica” anche della sua provincia. Oggi Pavone ha lasciato la politica attiva per dedicarsi alla sua professione di consulente del lavoro a Giarre. Il suo auspicio è che la richiesta avanzata qualche anno fa dal presidente della Società Storica Catanese agli amministratori linguaglossesi possa, prima o poi, ricevere la giusta e dovuta considerazione.

Rodolfo Amodeo

Anna Scordio ed una delle tante librerie della Società Storica Catanese

Uno dei saloni della Società Storica Catanese ed il busto del poeta Micio Tempio realizzato dallo scultore Zagarella

Le collezioni di sciabole, spade, fioretti e rasoi della Società Storica Catanese

La parete con le foto dei soci fondatori della Società Storica Catanese e la cucina di fine Ottocento

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