Aci Castello, Cannizzaro: i treni fermano ma la stazione è deserta -
Catania
15°

Aci Castello, Cannizzaro: i treni fermano ma la stazione è deserta

Aci Castello, Cannizzaro: i treni fermano ma la stazione è deserta

Ad esporre la situazione è il Comitato Pendolari che, dopo un attento studio, ha redatto una nota in cui chiede delle variazioni alle fermate dei treni nella tratta Messina-Catania-Siracusa

La nota del Comitato Pendolari

“Dal 13 dicembre 2015, è entrata in vigore la nuova offerta commerciale del trasporto ferroviario con la prima gestione della Regione Siciliana. Da questa data, dopo tanti anni, tredici treni regionali della relazione ferroviaria Messina-Catania-Siracusa e viceversa, stanno effettuando la fermata alla stazione di Cannizzaro nel Comune di Aci Castello.
Stazione del tutto isolata e senza alcun servizio di collegamento con Aci Castello, con l’Ospedale Cannizzaro e le altre frazioni castellesi, preventivamente predisposto in concomitanza all’attivazione delle fermate del treno.

Da un mese e mezzo circa dell’istituzione della fermata di “Cannizzaro”, ci corre l’obbligo segnalare sia al Dipartimento Trasporti regionale che al dirigente di Trenitalia che la frequentazioni in salita e discesa è del tutto inesistente: 4/5 utenti giornalieri circa.

Prendiamo spunto essendo intervenuto nella questione, della relazione del Mobility Manager dell’azienda “STMicroelectronics” che evidenziava, così come si legge negli atti allegati alla delibera del Consiglio comunale di Aci Castello, n.26 del 17/04/2015, quanto segue: “l’apertura della stazione ferroviaria di Cannizzaro rappresenterebbe un vero e proprio nodo strategico nell’ambito del sistema di mobilità dei circa trecento dipendenti che ogni giorno si spostano dai paesi delle Aci alla zona industriale di Catania, in un sistema di connessione tra lo stesso terminal di Cannizzaro e la stazione di Bicocca, coinvolgendo nell’attività anche le amministrazioni di Aci Castello e di Catania”.

All’interno della stessa delibera vi è un altro passaggio chiave: “che a seguito di una rilevazione dei flussi riguardanti il traffico dei pendolari, che dal territorio di Aci Castello si muovono quotidianamente soprattutto da e per i centri vicini di Catania ed Acireale, è stato stimato un movimento pari a migliaia di unità” ed inoltre “che con la riapertura della stazione di Cannizzaro, si darebbe sin da subito la possibilità ad un numero così rilevante di potenziali utenti di poter usufruire del servizio di trasporto ferroviario per raggiungere agevolmente il centro e la zona industriale di Catania, nonché le città di Acireale e Taormina-Giardini Naxos in un’ottica di maggiore incremento dei flussi turistici”.

La relazione del Mobility Manager dell’STMicroelectronics è perfetta, ci mancherebbe altro, mentre sul piano pratico non è così.
In questi 40 giorni circa – continua la nota dei pendoolari -, non abbiamo visto salire o scendere né utenti occasionali, né buona parte dei 300 dipendenti dell’STM paventati dal Mobility Manager nè le migliaia di fruitori citati nella rilevazione dei flussi che dovevano servirsi del nodo strategico della stazione di Cannizzaro.

Certamente questo intervento di fare fermare tredici treni a Cannizzaro ha scombussolato il sistema quasi perfetto di mobilità tra le tre città capoluogo di provincia, al quale avevamo lavorato, come Comitato Pendolari dal lontano 2001, sia con la Provincia Regionale di Catania e la Direzione Sicilia di Trenitalia, tra l’altro con un incontro tenutosi il 5 aprile 2005 alla stazione di Acireale.

Considerata l’evidenza della scarsa frequentazione, i tredici treni giornalieri continuano ad effettuare le fermate alla stazione di Cannizzaro a differenza dei treni “Regionali Veloci” che continuano a non effettuare le fermate di Fiumefreddo di Sicilia e Santa Teresa di Riva nonostante vi fosse un rilevante ed accertato flusso di pendolarismo, sia in salita che in discesa in direzione Messina e Siracusa.

Come Comitato Pendolari chiediamo al Dirigente Generale del Dipartimento Trasporti, dott. Fulvio Bellomo, di voler predisporre un servizio di verifica sulle frequentazioni dell’utenza dei treni che sostano alla stazione di Cannizzaro, di chiedere i dati di riscontro sulla frequentazione in possesso dell’impresa ferroviaria Trenitalia e, se è il caso, di rivedere l’offerta commerciale eliminando le fermate di alcuni treni vista la mancanza di utenza.

Chiediamo, inoltre, alla luce dell’evidenza dei riscontri di Cannizzaro, dove a tutti i costi sono state concesse tredici fermate ai treni regionali, di voler ripristinare prima possibile le fermate di Fiumefreddo di Sicilia e di Santa Teresa di Riva dei treni “regionali veloci” che a tutt’oggi continuano a non fermare”.

Potrebbero interessarti anche