Il geometra Giuseppe Idonea sta vivendo un periodo a metà strada fra la “messa all’indice” e un “conflitto totale”con Palazzo degli Elefanti. La vicenda della liquidazione della “Bad Amt” è esplosa e promette di durare a lungo, con risultati che oggi è impossibile prevedere. Qualcuno o qualcosa “scivolerà” sulla… vicenda? In ballo non ci sono soltanto gli interessi economici, la sorte di un’azienda, ma probabilmente la faccia di uomini e… non.
Ieri mattina Idonea, accompagnato dai suoi legali, gli avv. Christian Petrina, Luca Sagneri e Rocco Todero, è stato sentito dal Pm Fabio Regolo, che conduce l’indagine – che ipotizza il reato di abuso d’ufficio – partita dopo l’esposto dell’amministrazione comunale di Catania. Oltre due ore di interrogatorio con alcuni cronisti in attesa: alla fine Idonea si è mostrato soddisfatto e parlando con i giornalisti ha detto di “essere stato esaustivo”.
La sua rimozione da commissario liquidatore ha fatto saltare… il “tappo”: non solo delle polemiche, ma parrebbe di altro. Su di lui è partita una “campagna mediatica” con una sequela di accuse. Fondata o magari utilizzata per sviare l’attenzione da altro?
Dal Palazzo, Idonea è stato accusato di presunte irregolarità di gestione, in particolare nel settore degli incarichi professionali, provocando reazioni immediate dei professionisti. Con repentina “giravolta” del Palazzo, che ha precisato. Alla fine, il “male assoluto” sarebbe l’ex liquidatore, sostituito con un dipendente comunale della Ragioneria Generale.
Ma come stanno le cose? Idonea ieri ha consegnato una ricca documentazione. “Abbiamo in sede di interrogatorio sconfessato tutte le affermazioni calunniose e diffamatorie poste in essere da alcuni soggetti del Comune nei confronti del nostro assistito – ha dichiarato l’avv. Christian Petrina -. La nostra difesa è stata corroborata da un’ampia documentazione. Quindi tutte le accuse mosse in merito alle tante vicende sono state ripeto sconfessate anche sulla base di precise norme e sulla base di giurisprudenza su tali norme”.
La storia, preannunciata sulla stampa, deflagra in commissione nazionale antimafia il 14 gennaio, quando Bianco fa riferimento ad incarichi onerosi che sarebbero stati conferiti da Idonea ma viene messo in imbarazzo dalle domande del componente dell’Antimafia il pentastellato Mario Giarrusso. Che ripercorre la vicenda in una affollata conferenza stampa “grillina” il sabato successivo.
Apriti cielo! In poche settimane, Idonea viene revocato dal sindaco. Con tanto di comunicato stampa (non firmato, un film già visto dell’ufficio stampa di Palazzo degli Elefanti), ripreso a tempo di record dall’agenzia Ansa. Il caso deflagra, anche alla luce delle dichiarazioni dell’ex commissario liquidatore che il 1 febbraio, in conferenza stampa, davanti ai suoi legali, racconta, carte alla mano, la sua versione dei fatti, affermando, fra l’altro, che le nomine per le consulenze sarebbero state concordate con il sindaco.
“Rimango basito quando leggo di aver nominato io i professionisti – dichiara Idonea – che, oltre che essere stati indicati, sono stati ricevuti dall’amministrazione comunale in occassione di alcune riunioni. E sul discorso che mi si accusa di aver preso la decisione di pagarli in autonomia – aggiunge – io mi sono attenuto ai disciplinari degli ordini professionali”.
E ancora: “non dico che il sindaco sia un bugiardo ma probabilmente é stato informato male”. E inizia a illustrare quello che definisce “lo stato dell’arte”, ricordando le azioni intraprese da commissario liquidatore e i risultati raggiunti.
“Giorno 22 gennaio l’agente per la riscossione ha inviato una lettera alla vecchia Amt nella quale comunica che ha ritirato, quindi annullato, trentotto cartelle esattoriali per un importo di 52 milioni di euro. Siamo arrivati a questo per le azioni che abbiamo posto in campo – sottolinea Idonea -. L’agente per la riscossione, verificati i nostri rilievi presentati al Tribunale civile sezione lavoro, forse ha visto cautelativamente che qualcosa non andava e che forse avevamo ragione”.
Attorno ai presunti “incarichi onerosi” scoppia la bagarre, anche perché i professionisti tirati in ballo si fanno sentire, con i loro avvocati, a difesa del loro operato. Che avrebbe prodotto un risparmio di spesa ingente per le casse comunali. Insomma, pare che la società in liquidazione AMT abbia elargito consulenze a prezzi fuori mercato per centinaia di migliaia di euro non considerando che gli importi sono sempre commisurati al valore della causa.
Pare, dalle parole di Idonea, che i motivi della revoca dell’incarico siano ben altri, a partire dalla sua azione in merito a debiti con la società IrisBus e alla rivalutazione da 9 mila euro a 2 milioni di euro di terreni facenti parte del PUA. Deciderà cosa fare la magistratura, la Corte dei Conti e la Commissione Antimafia.
Lo scontro Idonea-Bianco potrebbe apparire solo come un fatto politico: il sindaco che continua a perdere “uomini di fiducia” e che li punisce per presunta lesa maestà? O forse c’è dell’altro: l’ex commissario, intanto, sostituito il 3 febbraio con il ragioniere Roberto Giordano, chiede alla Procura di Catania di essere sentito. Nel frattempo, viene attaccato sui media dal segretario e direttore generale del comune Antonella Liotta.
Il Palazzo, insomma, si chiude a riccio e “scarica” di brutto Idonea. Come uno “sconosciuto” qualunque. Peccato che si tratti di uno “sconosciuto” a cui erano stati dati fior d’incarichi… e per giunta alcuni pure fiduciari!
Marco Benanti