«Abbiamo appreso con soddisfazione che il Comune di Giarre ha formalmente consegnato all’impresa esecutrice dell’appalto i lavori di recupero e messa in sicurezza del plesso di scuola secondaria di primo grado “Giuseppe Ungaretti” della frazione Macchia», che appartiene al 1° Istituto comprensivo. Sono personalmente molto legata a questa scuola per averla diretta quando era un IC autonomo. Il plesso nasce come scuola e sono certa che a seguito dei lavori verrà riportata agli antichi splendori, così come sono certa che a settembre le nostre alunne e i nostri alunni torneranno a rivitalizzare i rinnovati locali”.
La dirigente del 1° IC “Giuseppe Russo” di Giarre, professoressa Maria Novelli non ha dubbi. Gli interventi, finanziati attraverso circa 250 mila euro stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) nell’ambito del Piano straordinario per l’edilizia scolastica, non sforeranno la durata prevista per sei mesi e così gli alunni delle classi per adesso ospiti del plesso di scuola Primaria e dell’Infanzia “Alessandro Manzoni” torneranno in un edificio totalmente rinnovato, messo in sicurezza e con l’eliminazione totale delle criticità che hanno richiesto il massiccio interventi nella struttura scolastica. Nel dettaglio i lavori prevedono il rifacimento integrale di impianto termico ed impianto antincendio, infissi, la ristrutturazione di facciata e terrazzo di copertura, la tinteggiatura e il risanamento degli ambienti interni destinati agli studenti.
In questo momento in cui il plesso “Ungaretti” è un vero e proprio cantiere, gli alunni stanno frequentando le lezioni nelle aule del plesso scolastico “Manzoni” di viale Mediterraneo, adeguatamente individuate e attrezzate per le attività didattiche ed educative. Il sindaco Roberto Bonaccorsi, in una nota ha commentato: «Andiamo avanti con decisione lungo il percorso, che riteniamo indispensabile, di recupero del patrimonio scolastico cittadino un programma procede di pari passo con l’impegno sullo sblocco degli iter amministrativi sulle opere da realizzare e l’accelerazione dei processi burocratici».
Mario Pafumi