“Enzo Santapaola è un grande uomo; Maurizio Zuccaro ha sempre fatto il furbo”. A dirlo è Maria Biondi, moglie di Eugenio Sturiale, personaggio di rilievo prima del clan mafioso Santapaola, poi dei Cappello, infine dei Laudani. Marito e moglie sono collaboratori di giustizia sin dal 2010.
Maria Biondi è stata ascoltata ieri al processo in corso in Corte di Assise del Tribunale di Catania per l’omicidio di Luigi Ilardo. Sullo stesso fatto, il 29 gennaio 2016 il PM Pasquale Pacifico aveva fatto parlare Eugenio Sturiale.
La Biondi ha dichiarato di aver visto nei pressi della sua abitazione, pochi giorni prima che in quel luogo si consumasse l’omicidio di Luigi Ilardo, personaggi di spicco della malavita catanese, ovvero Cocimano, Giuffrida, Signorino e, aggiunge la Biondi, “mio marito intravide Santo la Causa”.
Benché l’omicidio risalga al 1996, Maria Biondi ha ricordato i fatti con sicurezza, perché all’epoca temeva che quelle persone si trovassero lì per tendere un agguato al marito.
Il legame sentimentale tra lo Sturiale e la Biondi sembra resistere a tutto, anche alla collaborazione stante che i due continuano a vivere insieme.
Questo è il punto per la Difesa. Al momento del controesame gli avvocati Rao, Rapisarda e Centorbi hanno messo in bella evidenza la circostanza che i due convivono a tutt’oggi. E non solo: sotto la pioggia di domande dell’avvocato Rapisarda, la signora Biondi-Sturiale ha ricordato di aver fatto uso di eroina e cocaina: “sporadicamente, in occasione di feste – dichiara -. Non mi si può dire di essere stata una tossicodipendente”.
In poche parole, la Difesa ha posto il problema se le dichiarazioni di Maria Biondi possano confermare quanto Eugenio Sturiale ha riferito all’udienza del 29 gennaio 2016. Leggeremo nella sentenza.
Flora Bonaccorso