Vi fu infatti un tempo in cui Sant’Anna vantava una chiesetta del XVI secolo. Una combinazione di mareggiate e bombardamenti ascrivibili alla guerra mondiale, distrusse non solo la chiesa ma anche l’annesso monastero, del quale ormai non rimane traccia. La chiesa presentava al suo interno anche un’opera di pregio come il quadro di Sant’Anna, risalente al 1430. Il dipinto però fu oggetto di furto nel 1979.
Oltre ad essere stati messi in sicurezza i portici grazie ad una rete di protezione, è stato ripristinato il terrazzino del campanile della chiesa, così come sono stati posti in essere interventi sul tetto, i quali hanno comportato la rimozione della sabbia vulcanica accumulatasi negli anni. Al completamento dei lavori, avvenuto il 25 gennaio 2015, ha fatto da corollario il restauro della statua di Sant’Anna, protagonista di una storica processione a Riposto lo scorso 12 luglio. Allora, la statua, per la quale furono necessari 8 mesi di interventi di ripristino, fu benedetta da Mons. Giuseppe Malandrino.
Sul tema delle iniziative fino ad ora improntate al rispolvero della storia del territorio,qualcuno della comunità formula l’ipotesi che possano essere effettuati degli scavi tesi a riportare alla luce la cripta dei monaci basiliani. Secondo quanto risulta dalla biblioteca di Mascali, pare infatti che alla chiesetta di Sant’Anna sia ascrivibile una cripta sotterranea. La cerimonia di anniversario della riapertura, tenutasi all’interno dell’edificio ecclesiastico e officiata da don Pietro Turrisi, ha comunque testimoniato che il susseguirsi dei decenni non ha affievolito la devozione del borgo marinaro verso la sua santa patrona.
Umberto Trovato