Francavilla di Sicilia: un anno migliore per cinque minori diversamente abili

Finanziato dalla Regione Siciliana un progetto che consentirà al Comune di dare adeguato sostegno per dodici mesi ad alcuni giovanissimi concittadini portatori di gravi handicap. Il sindaco Monea, dal canto suo, si dichiara soddisfatto di quanto realizzato dal suo Esecutivo nel settore dei servizi sociali, e preannuncia la riattivazione di un centro d’incontro per gli anziani

Nei prossimi dodici mesi, cinque cittadini minorenni di Francavilla di Sicilia in stato di grave disabilità vedranno migliorare la loro qualità di vita. L’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha infatti approvato il progetto “Disabili Gravi”, presentato dall’Amministrazione Comunale della cittadina dell’Alcantara a seguito del decreto assessoriale n. 76 del 29 gennaio 2014 contenente un avviso pubblico per il finanziamento di iniziative in favore di soggetti svantaggiati. Ad annunciarlo è stato il sindaco Lino Monea affiancato dalla responsabile comunale dell’ufficio Servizi Sociali, Maria Catanzaro (insieme nella foto).

«L’importo che la Regione Siciliana ha assegnato al nostro Comune – ha spiegato il primo cittadino francavillese – ammonta a poco più di sedicimila euro, che utilizzeremo per impiegare sei unità di personale qualificato le quali, nel corso dell’anno di durata del progetto in questione, provvederanno (non tutte e sei contemporaneamente, ma in ragione di due unità per ogni turno di quattro mesi) all’assistenza igienica personale dei cinque minori beneficiari ed al trasporto ed all’accompagnamento degli stessi presso strutture riabilitative».

Il sindaco Monea ne ha anche approfittato per tracciare un sintetico bilancio generale dei servizi sociali erogati in questi anni dalla sua Amministrazione Comunale.

«In questo settore – ha dichiarato il capo dell’Esecutivo francavillese – ci siamo sforzati di dare il massimo, con una particolare attenzione verso i nostri concittadini anziani, cui abbiamo garantito i periodici incontri conviviali per la terza età e, soprattutto, il servizio di assistenza domiciliare, anche se quest’ultimo ha dovuto subire qualche restrizione in quanto le nuove normative in materia non consentono più di poterlo assicurare a chiunque in maniera totalmente gratuita come, invece, avveniva una volta.

«E sempre a proposito di anziani, quanto prima contiamo di adibire qualche nostro immobile comunale a centro d’incontro. Negli ultimi anni, purtroppo, abbiamo dovuto rinunciare a questo tipo di luogo in cui chiacchierare, giocare a carte, leggere il giornale e guardare la tv perché mentre prima i Comuni potevano prendere in affitto a tale scopo un edificio privato, adesso la legislazione vigente vieta agli enti locali di impiegare soldi pubblici in spese per locazioni.

«Nel nuovo centro d’incontro per la terza età vorremmo anche far tenere ad alcuni anziani dei corsi per tramandare i loro saperi alle nuove generazioni: pensiamo all’arte del ricamo praticata dalle nostre nonne o a quegli artigiani in pensione che potrebbero insegnare ai giovani i loro antichi mestieri».

Rodolfo Amodeo