Catania, “operazione Lava”: pioggia di condanne, ma cade l’aggravante mafiosa -
Catania
11°

Catania, “operazione Lava”: pioggia di condanne, ma cade l’aggravante mafiosa

Catania, “operazione Lava”: pioggia di condanne, ma cade l’aggravante mafiosa

Pioggia di condanne, ma “cade” l’aggravante mafiosa (cosiddetto “articolo 7”): così si è concluso, col rito abbreviato, il primo grado di un procedimento nato da un’operazione dei carabinieri che due anni fa, nel luglio 2014, colpì un’organizzazione dedita allo spaccio della droga, in particolare cocaina e marijuana che aveva quartier generale a San Cristoforo (clicca e leggi Catania, operazione antidroga “Lava” I VOLTI).

In particolare su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, i carabinieri diedero esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di ventidue soggetti, dei quali 19 sottoposti alla detenzione in carcere, 2 agli arresti domiciliari ed 1 alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, ritenuti tutti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito e spaccio di sostanze stupefacenti

Il Gup del Tribunale di Catania Fabio Di Giacomo Barbagallo ha così deciso: 14 anni di reclusione, la pena più alta per Francesco Scuderi, ai vertici dell’organizzazione. Insieme a lui condannato il fratello Antonio (7 anni e 4 mesi).

Ecco le altre condanne: Carmelo Musumeci, 9 anni e 4 mesi, Orazio Venuto, 7 anni e sei mesi, Giuseppe Ligotta, 7 anni e 4 mesi, Carmelo Calogero, 7 anni e 4 mesi, Antonino Germanà, 7 anni e 4 mesi, Filippo Marino, 7 anni e 4 mesi, Gaetano Spanò, 7 anni e 4 mesi, Angelo Castorina, 7 anni e 4 mesi, Pietro Condorelli, 5 anni, Giovanni Costanzo, 5 anni, Gaetano Privitera, 5 anni, Titola Marco, 5 anni, Giuseppe Fresta, 5 anni, Vito Musumeci, 13 anni e 4 mesi e 3000 euro di multa, Francesco Spanò, 7 anni e 4 mesi, Antonino Scuderi, 7 anni e 4 mesi, Salvatore Musumeci, 3 anni e 10 mila euro di multa. Giuseppe Paolo Denaro assolto per non aver commesso il fatto.

Marco Benanti

Potrebbero interessarti anche