LA NOTA VIA PEC L’ex dirigente finanziario Letterio Lipari avrebbe ricevuto in questi giorni un nuovo avviso di conclusioni indagini. La vicenda in questione sarebbe quella relativa alla nota (clicca e leggi la relazione situazione finanziaria comune Giarre) trasmessa via pec ai consiglieri comunali nella quale, l’ex dirigente finanziario paventava scenari da dissesto inevitabile per l’Ente comunale, precisando che “il maggiore fabbisogno attiene a debiti fuori bilancio e alle funzioni e servizi indispensabili, compromettendone l’esercizio. Pertanto non si realizza la fattispecie di temporanea insolvenza per debiti pregressi che non comprimono lo sviluppo delle funzioni e dei servizi indispensabili. Ne consegue che non sussistono le condizioni per poter redigere, e sottoporre al vaglio del Consiglio comunale, una proposta deliberativa per le finalità di cui al combinato degli articoli 153, comma 6 e 193 del D.Lgs. 267/2000, motivata su attendibili e fondate previsioni di adeguate maggiori entrate e di adeguate minori spese, sufficienti a ripristinare gli equilibri della gestione finanziaria del Comune di Giarre”.
LA REAZIONE DEL SINDACO IN AULA La relazione finanziaria dell’ex Ragioniere Lipari, come detto era pervenuta via pec, durante la seduta del Consiglio dell’11 giugno scorso (clicca e leggi l’articolo Buco Giarre, il sindaco dalla Guardia di finanza), riportava come data di partenza quella dell’8 giugno (nella foto sotto la pec). La nota è stata oggetto di una ferma contestazione da parte del sindaco Bonaccorsi che ha ravvisato un presunto illecito. Il primo cittadino il giorno precedente la seduta del Consiglio si era accorto di
una presunta manomissione del protocollo informatico verificando l’esistenza di un numero di protocollo assegnato, la presenza di vari destinatari, tra cui la Corte dei Conti e l’anomala assenza di un allegato. Quando, poi, in piena seduta consiliare si è appreso dell’esistenza di una “pec” con data di partenza 8 giugno, il sindaco ha definito quella comunicazione un “illecito” e si è recato insieme al segretario generale Rossana Manno presso il comando della Guardia di finanza denunciando i fatti. Lo stesso aveva fatto, il giorno successivo, il presidente del Consiglio, Francesco Longo, presentando un esposto sulla seduta di giovedì.
LA DENUNCIA PRESSO LA GUARDIA DI FINANZA
Longo come il sindaco Bonaccorsi, in quella circostanza, ha precisato che nessuno dei consiglieri comunali era a conoscenza della relazione finanziaria nella quale, il Ragioniere generale, ravvisava che non sussistono le condizioni per scongiurare il default. “Come il sindaco – aveva commentato Francesco Longo – ho inteso tutelare l’istituzione della presidenza del Consiglio e l’intera assise consiliare”.
Ora a distanza di quasi 10 mesi dai fatti, si apprende che la Guardia di finanza ha condotto su delega della Procura una complessa attività investigativa e come detto, sarebbe stata recapitata al Ragioniere generale Lipari, adesso funzionario al Comune di Enna, un avviso di conclusione indagini.