Il “gruppo” di Lineri: una storia di “pizzo” tra Catania, Misterbianco e Belpasso -
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Il “gruppo” di Lineri: una storia di “pizzo” tra Catania, Misterbianco e Belpasso

Il “gruppo” di Lineri: una storia di “pizzo” tra Catania, Misterbianco e Belpasso

Un giro di estorsioni ai danni di commercianti che operano tra Misterbianco e Belpasso fruttava al clan dei Carcagnusi migliaia di euro. Profitti illeciti realizzati dal gruppo di Lineri, considerato dagli investigatori tra i meglio organizzati in quei territori, sottoposto al boss Sebastiano Mazzei che nei colloqui interni al gruppo era indicato con le espressioni “u nicu” o “u picciriddu”, tutt’al più “u carcagnusu”.

A capo del gruppo di Lineri stava Costantino Grasso: nella sua abitazione in via Palermo a Catania la Squadra Mobile ha sequestrato tre quaderni dove annotava con precisione gli esercizi commerciali e le somme che ciascun titolare doveva versare mensilmente (sino a 500 euro). I quaderni  descrivevano anche le “uscite”, vale a dire gli stipendi riconosciuti agli affiliati e la somma a copertura delle spese legali. “La pignata” dicevano quando si riferivano a quegli appunti.

Il Pubblico Ministero Rocco Liguori ha prodotto in Tribunale cinquecento intercettazioni, molte delle quali sono ambientali. Una mole di prove che richiede il lavoro di trascrizione di sei consulenti.

All’udienza di oggi, mercoledì 16 marzo, l’ispettore Cassisi della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Catania ha tenuto a precisare che il successo delle indagini è dipeso anche dalla collaborazione delle vittime. In questo processo le persone offese sono venti: tutte loro hanno indicato con precisione il clan che li costringeva e pagare e hanno riconosciuto gli estortori, molti dei quali sono stati arrestati in flagranza di reato.

Flora Bonaccorso

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