Il Gup del Tribunale di Catania Francesco D’Arrigo ha emesso oggi la sentenza per il troncone, col rito abbreviato, del procedimento cosiddetto “Caronte”, una maxinchiesta su mafia e trasporti condotta dai Ros e che portò all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 23 soggetti (clicca e leggi Catania, operazione dei carabinieri in corso: 23 arresti TUTTI I NOMI).
Ecco quanto deciso dal giudice: 13 anni e 4 mesi per Rosario Bucolo, una delle “scorte” armate del boss Vincenzo Aiello rinviato a giudizio nel troncone del processo ordinario. 14 anni e 8 mesi per Natale Raccuia, 13 anni e 4 mesi per Camillo Pulvirenti.
Ancora: Cesare Marletta 12 anni, 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) rispettivamente per Davide Pappalardo e Santo Floridia, 9 anni per Carmelo Motta, imprenditore, gestore delle macellerie degli hard discount “Fortè”, cui recentemente il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro, ai fini dell’eventuale confisca, di tutte le quote e azioni, per un valore complessivo di euro 2.837.124, delle società Due Emme Srl, Ge.Ma Srl e So.Me.Ca Srl, con sedi in Belpasso ed Acireale. L’accusa è di concorso esterno. (clicca e leggi Catania, i Ros sequestrano beni per 2,8 mln a Carmelo Motta).
Il Gup ha disposto la confisca delle quote delle società “Due Emme srl”, “La Gema srl” e “So.Me.Ca. Srl”, riconducibili a Motta.
Assolto con la formula perchè “il fatto non sussiste” Giovanni Malavenda, l’altro imprenditore imputato nel processo. Assolti Giovanni Pastoia, per il Gup “non ha commesso il fatto”, Alfio Catania e Luigi Calascibetta.
M.B.