Nello splendore del Duomo di Giarre, restituito alla Comunità parrocchiale e alla Città, dopo tre anni di cantieri, con la piena fruizione delle tre navate affollate di fedeli, è stata vissuta solennemente la Domenica delle palme.
La città, guidata dal parroco, Don Nino Russo, con a fianco il vicario parrocchiale don Deva Narra, tornando finalmente all’antica tradizione ha festeggiato oggi l’entrata messianica di Gesù a Gerusalemme; in ricordo del suo trionfo, ha benedetto le palme nello slargo antistante l’antica chiesa del convento degli Agostiniani scalzi; sfilato in festosa processione lungo via Garibaldi; entrata nel massimo tempio cittadino dalla splendida porta centrale di bronzo e letto il racconto della sua passione e della sua morte.
Nessun accenno, nella sua sobria omelia, il parroco ha fatto all’evento della prima domenica delle palme dopo la riapertura del Duomo. Egli ha spiegato la Parola di Dio, come se non fosse mai esistita questa lunga pausa fatta di sofferenza per la Comunità, mai doma nel lottare per la riapertura. Don Nino Russo, come ha sempre fatto, guarda avanti e invita a concentrarsi sull’evento più importante della cristianità: la Santa Pasqua. Ha accennato alle parole della prima lettura, dove il profeta Isaia con il suo terzo cantico sul servo sofferente di Iahvè ha preparato i fedeli ad ascoltare il “Passio”, uno dei brani più forti del Vangelo. La sofferenza fa parte della missione del servo. Essa fa anche parte della nostra missione di cristiani. Non può esistere un servo coerente di Gesù se non con il suo fardello, come ha ricordato il salmo. Ma nella sofferenza risiede la vittoria. “Egli spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato al di sopra di tutto”.
Le celebrazioni delle settimana santa proseguiranno secondo la trazione, con la “Lavanda dei piedi” dei giovani che interpreteranno gli apostoli giovedì santo, cui seguirà la tradizionale visita ai sepolcri allestiti nelle varie chiese cittadine; la “salita al Calvario” alle ore 20.15 e la processione in discesa fino al Duomo al seguito dei simulacri del Cristo morto e dell’Addolorata, cui seguirà la veglia. Sabato notte la S. Messa della Pasqua di risurrezione. Il Duomo torna così alla sua funzione centrale di casa di preghiera di tutti i giarresi.
Mario Pafumi
foto di Mario Pafumi