Grazie alla straordinaria performance del giovanissimo tiratore giarrese Raffaello Grassi, tesserato del “Tav Catania” e componente della Nazionale Universitaria di tiro a Volo, già campione regionale di specialità, che ha conquistato il bronzo sulle pedane della società Accademia Lombarda di Pavia, anche la Sicilia sul podio nazionale nella finale del Campionato italiano Eccellenza di Tiro a Volo.
L’atleta etneo ha compiuto una vera e propria impresa, considerando la sua giovane età e l’esperienza degli altri tiratori con i quali si è confrontato, tenendo loro testa. La finale del circuito della stagione invernale di fossa olimpica del Campionato Italiano della massima categoria ha visto protagonista un veterano della disciplina tiravolistica più praticata d’Italia, il valdostano Stefano Pavan che con 95/100 si è aggiudicato il tricolore precedendo di un piattello il toscano, in forze al gruppo sportivo Carabinieri, Jacopo Cipriani, il quale ha chiuso la gara con 94/100. Ma è stato il gradino più basso del podio, il più conteso della giornata, a regalare fortissime emozioni non solo ai partecipanti, ma anche al pubblico.
Alla fine delle quattro serie di gara tre tiratori il veneto Dario Caretta, il marchigiano Pierluigi Ricci e il siciliano Raffaello Grassi si sono trovati con lo stesso punteggio a quota 93/100. Dopo un lunghissimo ed esaltante spareggio, con formula shoot off, il bronzo è stato meritatamente conquistato con il punteggio di 12 a 11 dall’etneo Raffaello Grassi.
L’universitario giarrese, vanta un curriculum di tutto rispetto conseguito nel Settore Giovanile, con la partecipazione a due ritiri federali nazionali, un argento al Criterium Nazionale a Roma, il bronzo al Gran Prix d’Europe a Maribor in Slovenia nel 2009, il campionato italiano universitario a Squadre col Cus Catania e la vittoria al campionato regionale, in un crescendo che gli spalanca la strada verso un futuro importante. Raffaello è figlio e nipote d’’arte nel settore del tiro a volo. Il papà Casimiro è un campione di categoria senior, mentre il nonno Raffaello fondò il campo di tiro a volo “Casimiro Grassi” dedicato a, bisnonno del giovane campione odierno, insieme a degli appassionati tra cui l’ing. Emanuele e l’armiere Michele Torrisi negli anni ’60. La società si chiamava “Ionica” e fu costretta a chiudere a metà degli anni ’80.
Mario Pafumi