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Francavilla di Sicilia: consulente fiscale condannata per appropriazione indebita

Francavilla di Sicilia: consulente fiscale condannata per appropriazione indebita

A partire dal 1980 si sarebbe sistematicamente impossessata del denaro che i clienti le affidavano affinché provvedesse al pagamento dei vari tributi ed ai versamenti previdenziali. Le vittime potranno adesso intentare le cause civili per farsi restituire il maltolto, complessivamente ammontante a diverse centinaia di migliaia di euro, e richiedere agli enti creditori la sospensione delle procedure esecutive nei loro confronti

Si comincia ad intravedere un po’ di giustizia per venti cittadini francavillesi, difesi dall’avvocato Alessandro Vaccaro, che si son visti prosciugare i rispettivi patrimoni a seguito di una vera e propria “truffa-rapina” perpetrata ai loro danni dalla consulente fiscale e del lavoro G.C., la quale, tra il 1980 ed il 2009, si sarebbe appropriata indebitamente delle somme affidatele dai suoi clienti per i relativi adempimenti in materia tributaria e previdenziale, impiegandole per effettuare spese personali anziché versarle all’erario.

Nei giorni scorsi, infatti, il giudice monocratico della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Messina ha condannato la ragioniera francavillese alla pena di anni uno di reclusione e ad ottocento euro di multa (pena sospesa) nonché a rifondere mille euro (oltre Iva, Cpa e spese generali) ad ognuna delle sue vittime. Tra queste ultime si annoverano diversi imprenditori e professionisti di Francavilla di Sicilia (ma anche di qualche Comune vicino) che, negli anni, avevano periodicamente consegnato a tale consulente centinaia di migliaia di euro, ma che la stessa, anziché andarli a versare in Banca o alla Posta, avrebbe disinvoltamente utilizzato per i propri acquisti.

Leggendo la recente sentenza con cui si condanna G.C. a rifondere l’esigua somma di soli mille euro a gente che gliene aveva affidato anche centinaia di migliaia, abbiamo contattato l’avvocato Alessandro Vaccaro (nel riquadro sulla foto del Tribunale di Messina) per avere chiarimenti al riguardo.

«Quella modesta cifra – ci ha spiegato il legale dei francavillesi “truffati” – si riferisce semplicemente alla condanna alle spese legali e processuali. Adesso bisognerà avviare le cause civili per ottenere dalla professionista in questione la restituzione di quanto da lei dovuto ad ognuno dei suoi clienti. Ma senza questa prima sentenza di condanna non si sarebbe potuto procedere in tal senso. Questo pronunciamento, inoltre, abilita i contribuenti raggirati a richiedere (tramite apposite istanze da inviare agli enti creditori ed alle agenzie di riscossione) la sospensione delle procedure esecutive in corso nei loro confronti, oltre che il rimborso delle soprattasse e delle spese accessorie. In pratica – conclude l’avvocato Vaccaro – questa recente sentenza, oltre a consentire la restituzione dei loro soldi, dà la possibilità ai tanti cittadini francavillesi ritrovatisi in tale incresciosa situazione di venirne fuori a testa alta, senza più figurare “evasori fiscali” per quelle che, in realtà, sono state colpe altrui».

E’ fuor di dubbio – aggiungiamo noi – che se oggi Francavilla di Sicilia versa in una situazione economico-finanziaria alquanto precaria, lo si deve anche (oltre che alla generalizzata recessione) a quest’ultimo “crack” provocato dalla consulente G.C. e, prima ancora, al tracollo di una Società finanziaria regionale ed alle “vicissitudini” di un concittadino improvvisatosi agente di borsa, il quale negli Anni Ottanta “rastrellò” tra parenti ed amici diversi miliardi delle vecchie lire, poi andati in fumo nel contesto di un complesso “intrigo” internazionale di cui rimase vittima lui stesso, peraltro stimato ex dirigente di banca, dimessosi da tale prestigiosa e remunerativa occupazione per inseguire certe “chimere” rivelatesi illusorie ed alquanto nocive.

A conti fatti, dunque, nell’arco di appena un ventennio la comunità francavillese ha visto complessivamente volatilizzarsi circa dieci miliardi delle vecchie lire, che si sarebbero potuti impiegare nell’avvio di nuove attività produttive (con conseguenti benefici occupazionali) o semplicemente per costruire delle case, dando lavoro alle maestranze locali.

Ben vengano, dunque, quei provvedimenti giudiziari (come il recente nei confronti di G.C.) che dovrebbero consentire agli “sfortunati” cittadini di Francavilla di recuperare il cosiddetto “maltolto”.

Rodolfo Amodeo   

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